Il fratello di Savino Parisi, Michele, dai domiciliari, e Davide Monti, dal carcere di Trapani, erano i due referenti dei clan Parisi e Strisciuglio che per anni si sarebbero contesi il territorio di spaccio a Turi.
Lo hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle, che all’alba di oggi hanno notificato 37 misure cautelari su disposizione del gip di Bari.
Le indagini, coordinate dalla pm Silvia Curione, sono nate dall’incendio doloso di due auto, e grazie all’intuizione investigativa dei militari, è stata ricostruita la guerra fra i due clan baresi per il controllo dello spaccio, senza esclusione di colpi, incendi ed estorsioni incluse.
Tra queste anche l’imposizione da parte degli Strisciuglio nei confronti del fratello di una donna del clan opposto, costretto a lasciare il posto di lavoro in un autolavaggio di Turi.
Le indagini, dal 2021 al 2023 si sono basate in particolare sulle intercettazioni telefoniche e ambientali nel carcere di Bari, circostanza che conferma da una parte l’utilizzo da parte dei detenuti di telefoni, anche smartphone, ma anche l’importanza, come ha evidenziato il procuratore Roberto Rossi, delle intercettazioni per tempi superiori a quelli previsti dalla nuova normativa ancora non in vigore.
Tra gli arrestati in carcere anche il proprietario di un b&b a Conversano, centrale blindata, dove il clan criminale degli Strisciuglio stoccava e distribuiva la droga.