Un’altra “tegola” all’orizzonte sui produttori di vino: l’Unione europea sta per introdurre sulle bottiglie di vino etichette allarmistiche simili a quelle sui pacchetti di sigarette per segnalare i rischi per la salute legati al consumo di alcol.
Nel 2021, la Commissione ha presentato il Piano di lotta contro il cancro (Beca), che includeva proposte per ridurre il consumo dannoso di alcol. Tra queste, vi era l’idea di introdurre avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche. Tuttavia, nel febbraio 2022, il Parlamento ha deciso di non includere tali avvertenze obbligatorie, preferendo promuovere informazioni sul consumo moderato e responsabile. Nonostante ciò, alcuni Stati membri hanno intrapreso iniziative autonome.
L’Irlanda ha varato una legge nazionale che prevede l’inserimento di avvertenze sanitarie sulle etichette di vino, birra e liquori, indicando che “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e che “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
Recentemente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ribadito la necessità di etichette con avvertenze sanitarie sulle bevande alcoliche in Europa, sottolineando la scarsa consapevolezza dei consumatori riguardo ai rischi associati al consumo di alcol. L’Oms sostiene che etichette chiare e visibili possano aiutare le persone a fare scelte più informate.
La contrarietà dei produttori nasce dal pericolo di demonizzare il vino che, specialmente nel contesto della dieta mediterranea, è parte di una tradizione culturale e viene consumato con moderazione. Inoltre l’obbligo di inserire avvisi sanitari potrebbe danneggiare export e immagine del vino europeo, in particolare italiano e francese. Molti esperti sottolineano che il rischio per la salute è legato all’abuso di alcol, non al consumo moderato, e che etichette allarmistiche non distinguono tra i due. La questione è ancora aperta e potrebbe essere oggetto di dibattiti e negoziati tra i vari Paesi membri dell’Ue.
È possibile che si arrivi a un compromesso, come avvisi meno drastici. E i consumatori cosa ne pensano? Al momento le loro opinioni non sono ampiamente documentate. Tuttavia, le principali organizzazioni agricole e vitivinicole italiane hanno espresso una forte opposizione a questa iniziativa, sostenendo che potrebbe danneggiare un settore fondamentale per economia e cultura italiane. Queste organizzazioni ritengono che l’introduzione di tali etichette sia una misura ideologica priva di fondamento scientifico, che non distingue tra consumo moderato e abuso di alcol. Inoltre, il vino è parte integrante di tradizione e identità italiane e misure come le etichette allarmistiche potrebbero penalizzare un comparto che vale quasi 14 miliardi.
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