Doveva essere il giorno della liberazione dai debiti, ma si è trasformato nell’ennesimo capitolo di una complessa vicenda societaria. Il Tribunale di Bari ha dichiarato il fallimento di Alberghi Bari, società un tempo parte del gruppo De Gennaro, lasciando dietro di sé una scia di debiti per oltre 7 milioni di euro.
La storia di Alberghi Bari è un intreccio di cessioni, fusioni e passaggi di proprietà che risale agli anni ’90, quando la società deteneva importanti strutture alberghiere in Puglia. Un impero progressivamente smantellato attraverso una serie di operazioni finanziarie intricate.
Il punto cruciale è un mutuo da 6 milioni di euro contratto nel 1993 da un’altra società del gruppo, la Foggia 2002 Costruzioni, poi confluita in Alberghi Bari. Un debito mai saldato, passato di mano in mano attraverso diverse banche e infine approdato ad Amco, la società di cartolarizzazione dell’Economia, che ha richiesto e ottenuto il fallimento.
La sentenza, arrivata a ridosso di San Valentino, ha interrotto il tentativo di Alberghi Bari di evitare la liquidazione giudiziale. I curatori fallimentari avranno il compito di fare luce sulle cause del dissesto e verificare la possibilità di recuperare parte del patrimonio attraverso azioni revocatorie.
Questo fallimento è solo l’ultimo di una serie che negli ultimi dieci anni ha coinvolto diverse società della famiglia De Gennaro, spesso accompagnati da inchieste per bancarotta. Un quadro complesso, con al centro una galassia di aziende e una fitta rete di interessi che la giustizia sta cercando di districare.