Ad aprire la quarta serata del 75esimo Festival di Sanremo, lo show di Roberto Benigni. «Un sogno che si avvera» per Carlo Conti. Nella serata delle cover, con il brano ‘Skyfall’ di Adele, la potenza delle voci di Giorgia e Annalisa vale al duo la vittoria. Si piazza invece secondo il duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio con ‘Nel blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno. Chiude il podio la più attesa delle cover, quella di Fedez e Marco Masini, che hanno proposto una versione di Bella Stronza.
Sono stati 13 milioni e 575mila gli spettatori medi che hanno assistito alla serata dei duetti e delle cover al Festival. Il dato si riferisce alla media total audience. Lo share medio è stato pari al 70.8%.
Con 13,575 milioni di spettatori e il 70.8% di share medi, stando ai dati total audience, batte infatti la prima serata (12,6 milioni di spettatori e il il 65.3% di share). Seguono la seconda serata (11 milioni e 800 mila spettatori e share del 64,6%) e la terza (10,7 milioni di spettatori e il 59,8% di share). Per oggi è in programma la serata finale che potrebbe portare nuovi record al Festival di Carlo Conti.

Il picco della serata cover in termini di ascolti si è registrato alle 21.57 con l’esibizione del duetto formato da Serena Brancale e Alessandra Amoroso nel brano ‘If I ain’t got you’ di Alicia Keys. Il picco di share, invece, all’1.24 al momento della proclamazione delle vincitrici Giorgia e Annalisa, che cantavano ‘Skyfall’ di Adele.
La quarta serata
Ad aprire, letteralmente, le danze è Rose Villain che insieme a Chiello offre la sua interpretazione di ‘Fiori di rosa fiori di pesco’ di Lucio Battisti. A chiuderle Shablo Ft. Guè, Joshua, Tormento con Neffa in ‘Amor de mi vida’/’Aspettando il sole.
Nel mezzo diversi omaggi: Tony Effe e Noemi cantano ‘Tutto il resto è noia’, cavallo di battaglia di Franco Califano nel segno della loro comune romanità. Nella serata, immancabili le gag di una scioltissima – ed elegante – Geppi Cucciari che affianca un ingessato Mahmood nella co-conduzione della serata assieme a Conti. E poi la musica ancora protagonista con Pino Daniele, interpretato da Rocco Hunt e Clementino in ‘I know my way’, Massimo Ranieri e i Neri per caso in ‘Quando’, Fabrizio De Andrè con ‘Il pescatore’ interpretato da Olly con Goran Bregovic e la Wedding and funeral band e ‘Crêuza de mä ’ cantata da Bresh e Cristiano De Andrè in uno sfortunato duetto caratterizzato da problemi tecnici e fatto ripetere in coda da Conti. Senza dimenticare Franco Battiato: Simone Cristicchi e Amara intonano ‘La cura’. Willie Peyote, Tiromancino e Ditonellapiaga – da parte loro – si cimentano in ‘Un tempo piccolo’, sempre di Califano. Infine Lucio Dalla, portato da Brunori Sas che ha scelto di interpretare ‘L’anno che verrà’ con Riccardo Sinigallia e Dimartino.
E come non dimenticare Lucio Corsi nel geniale duetto con Topo Gigio ne ‘Il blu dipinto di blu’ di Domenico Modugno. Spazio anche agli autori stranieri: Clara e il Volo si rendono protagonisti di una delicatissima interpretazione di ‘The sound of silence’ di Simon & Gurfunkel. Non è mancato lo show: come quando Lauro – che aveva duettato con Elodie sulle note di ‘A mano a mano’ di Cocciante (resa famosa da Rino Gaetano) e di ‘Folle città’ di Bertè, ha improvvisato ‘Ancora’ di Mina a cappella per San Valentino. Ma anche il medley dei successi di Mahmood, che si scioglie solo quando torna a fare il suo vero mestiere. Commuove il saluto di Marcella Bella (che aveva cantato ‘L’emozione non ha voce’ di Celentano con i Twin Violens) abbraccia il fratello Gianni Bella tra il pubblico. Ma anche Paolo Kessisoglu che intona con la figlia ‘Paura di me’ per sensibilizzare sulle problematiche giovanili.
Il ritorno di Benigni a Sanremo, il sogno di Carlo Conti

L’ultimo a esserci riuscito era stato il suo predecessore Amadeus, nell’edizione del 2023, quando aveva offerto al pubblico un monologo sulla Costituzione alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Anche nella quarta serata del Festival di Conti, il mattatore riserva al capo dello Stato parole al miele: «È una persona straordinaria. Siamo felici di essere rappresentati da Mattarella nel mondo».
Ma c’è spazio anche per un Benigni vecchie maniere, pur essendo lontani i tempi di ‘Wojtylaccio’ e delle toccate a Pippo Baudo. E così ecco le battute su Conti che con il Festival ha bloccato l’Italia e quindi dovrebbe fare “il ministro dei Trasporti”, allusione a Salvini, su Elon Musk che al Festival “vota Giorgia”, giocando sul nome della cantante, lo stesso della premier Meloni. E proprio Giorgia, assicura Benigni restando sul filo dei doppi sensi, «c’è sempre stata, c’era l’anno scorso, quello prima, ci sarà l’anno prossimo e anche quello dopo. Dai retta a me, ci sarà per diversi anni». Conti si diverte, non si imbarazza, sa che quella del premio Oscar è, tutto sommato, un’esibizione irriverente al punto giusto. Quindi il direttore artistico annuncia il ritorno di Benigni su Rai1, il 19 marzo, con il programma ‘Il sogno’.