Il Tribunale del Riesame di Bari ha scarcerato Savino Parisi, 29 anni, nipote del boss del quartiere Japigia di Bari, “Savinuccio”. Era stato arrestato lo scorso 17 gennaio con l’accusa di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.
Il Riesame ha accolto il ricorso dei suoi avvocati, Nicola Oberdan Laforgia e Michele Dell’Erba, annullando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo i giudici, non sussistono gravi indizi di colpevolezza a suo carico in relazione al porto di armi in una discoteca. Parisi era accusato di aver portato armi in una discoteca del nord barese. L’accusa si basava su una testimonianza, ritenuta inattendibile dal Tribunale.
Rimane invece in carcere Eugenio Palermiti, 21 anni, nipote dell’altro capoclan di Japigia, arrestato insieme a Parisi con le stesse accuse. A Palermiti, il pm Federico Perrone Capano della Dda di Bari contesta di aver portato armi in almeno due occasioni in due discoteche del nord barese.
Palermiti sarebbe stato armato la sera tra il 22 e il 23 settembre nella discoteca “Bahia” di Molfetta, quando insieme ad altri tre amici rimase ferito nella sparatoria in cui fu uccisa la 19enne Antonia Lopez. A sparare fu un altro giovanissimo, il 21enne Michele Lavopa, che – come ha poi confessato – avrebbe avuto come obiettivo proprio Palermiti, con cui in passato aveva avuto degli screzi.
Parisi e Palermiti, sempre secondo la Dda, sarebbero stati armati anche in una serata al “Divine Follie” di Bisceglie e avrebbero eluso i controlli di polizia grazie all’aiuto di bodyguard compiacenti.