Per il nuovo ospedale San Cataldo serviranno almeno cento milioni di euro in più per il personale sanitario. Lo sostiene il consigliere regionale di FdI Renato Perrini, che da sempre segue il dossier del nuovo ospedale cittadino e si rivolge al governo regionale chiedendo se «questi costi sono stati già previsti dalla struttura speciale per l’apertura dell’ospedale oppure se in zona cesarini la palla sarà mandata al Governo centrale come capro espiatorio se non si riuscirà a mantener fede all’inaugurazione. Sono anni che sostengo che nella costruzione del nuovo ospedale sia stata completamente sbagliata la previsione di spesa. Fin dall’inizio ho sempre sostenuto che l’opera chiavi in mano sarebbe costata 400 milioni di euro e mi dissero che era esagerata».
I ritardi
«Riavvolgiamo il nastro e parliamo con i fatti», dice Perrini. «L’ultimo cronoprogramma, l’ennesimo di questi anni, ha rinviato al 31 marzo 2025 il termine dei lavori strutturali e a maggio 2026 i primi pazienti. Questo presuppone che di qui a poco più di un anno ci sarà tutto il personale sanitario necessario al lavoro e tutti i servizi, come la mensa, saranno perfettamente in funzione. Questo dovrebbe voler dire che la Regione ha già programmato una spesa di non meno di 100 milioni di euro per i medici, gli infermieri e tutti gli operatori compresi quelli di Sanitaservice. Questo tenuto conto che si ipotizza che rispetto ai dipendenti attualmente in servizio al Santissima Annunziata di Taranto ne serviranno non meno di 1.500 unità in più. Insomma per avviare un ospedale come il San Cataldo servono non solo le opere murarie, ma anche le attrezzature. E se non interveniva il governo Meloni con 110 milioni di euro saremmo ancora fermi. E poi servono le risorse umane, il cui costo deve essere assicurato in maniera fissa ogni anno. Mi auguro se ne sia tenuto conto», conclude Perrini.
La polemica
A far infuriare Perrini è stata la riunione dell’altro giorno della struttura speciale voluta dalla Regione per seguire il dossier del San Cataldo. «A darne notizia con un comunicato ufficiale della Regione, è il consigliere del presidente Emiliano, Mattia Giorno. E resto perplesso. Il rappresentante del Pd era probabilmente ai primi anni di università quando questa vicenda è iniziata. Sarebbe stato opportuno invitare a partecipare anche quei consiglieri, non del governatore Emiliano, ma eletti dai cittadini, quali sono i consiglieri regionali, specie quelli che da circa un decennio si sono interessati e hanno seguito passo dopo passo tutto l’iter del nuovo ospedale».