Era il 27 settembre dello scorso anno quando il coordinatore regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, annunciò «abbiamo il nostro candidato presidente e lo condivideremo con gli alleati».
Tanto che si ipotizzava la presentazione di colui che avrebbe guidato la coalizione, «entro Natale». Natale e anche Capodanno sono passati, così come l’Epifania, ma della manifestazione – epifania appunto – annunciata anch’essa subito dopo l’estate con parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti dei partiti per lanciare la sfida al centrosinistra in Regione, si è persa traccia.
Tanto che l’iperattivismo di inizio autunno ha lasciato il posto ad altri scenari, tra cui l’attesa di quel verdetto dal Viminale che dovrebbe chiarire se il comune di Bari con le sue municipalizzate o soltanto quest’ultime saranno commissariati, dopo la relazione del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Il silenzio
Così, del candidato presidente nessuna traccia. Anche i nomi circolati alcuni mesi fa non sono più nelle cronache politiche e anche nelle discussioni tra i dirigenti.
Dal vice ministro Francesco Paolo Sisto al parlamentare Andrea Carroppo, dal sottosegretario alla salute e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato, a papi stranieri provenienti dal mondo del giornalismo nazionale, ma con ancore pugliesi, come Nicola Porro, si parla sempre meno o meglio non si discute e soprattutto i diretti interessati non mostrano entusiasmo per un’investitura che rappresenta una difficile sfida.
L’attesa
Solo Fabio Romito, dopo la perdente campagna elettorale come sindaco di Bari la scorsa primavera, sembra volerci fare un pensierino. Così raccontano alcuni suoi colleghi, anche di centrosinistra, in consiglio regionale.
Tuttavia, sull’esponente pugliese – e barese – pesa l’accordo nazionale di spartizione dei candidati presidenti tra i partiti del centrodestra. Infatti, lo scacchiere non è ancora in agenda a Roma e di conseguenza gli annunci settembrini restano solo buone intenzioni.
Pertanto, c’è ancora da aspettare, e sperare, visto che secondo i rumor che giungono dalla Capitale la Puglia e quindi il candidato presidente potrebbe essere in capo ai meloniani, in quanto in Campania potrebbe competere l’attuale inquilino del Viminale, ascrivibile alla Lega, mentre gli azzurri già hanno tre regioni meridionali: Basilicata, Calabria e Sicilia. A meno che non si ritorni lì dove si era partiti in autunno inoltrato e cioè al papa straniero. Anche se questa volta il giornalista potrebbe essere pugliese.
