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Rettorato Uniba, ora è ufficiale: Nicola Decaro è il primo candidato per l’incarico

È partita la corsa al rettorato dell’Università degli Studi Bari in vista della scadenza del mandato di Stefano Bronzini che, dal prossimo 30 settembre, lascerà il suo incarico. Il primo a lanciare ufficialmente la propria candidatura è Nicola Decaro, fratello dell’ex sindaco di Bari Antonio e direttore del dipartimento di Medicina veterinaria dal 2021, che…

È partita la corsa al rettorato dell’Università degli Studi Bari in vista della scadenza del mandato di Stefano Bronzini che, dal prossimo 30 settembre, lascerà il suo incarico. Il primo a lanciare ufficialmente la propria candidatura è Nicola Decaro, fratello dell’ex sindaco di Bari Antonio e direttore del dipartimento di Medicina veterinaria dal 2021, che ieri nell’aula magna del Campus di Veterinaria ha presentato in via ufficiale le sue proposte.

«Sentivo il dovere e il piacere di condividere questa scelta con la mia comunità – ha affermato Decaro – Una decisione spinta dalla consapevolezza che lo studente dev’essere al centro delle nostre politiche universitarie». E proprio da qui parte la definizione del suo programma, perché l’università dev’essere un luogo in cui «lo studente apprende, studia, ma deve anche potersi svagare».

Formazione e comunità

È “Dna – persone, valori e idee” il claim scelto da Nicola Decaro per rappresentare la propria campagna, perché il Dna è storia, identità, ma anche potenziale. Tra i primi obiettivi in caso di elezione, assicura il direttore di dipartimento, c’è l’estensione dell’orario di apertura delle sale lettura, in quanto «gli studenti hanno bisogno di spazi di aggregazione adeguati». Fondamentali all’interno del programma anche l’idea di un’Università diffusa e la valorizzazione delle sedi periferiche. «Sarà un periodo complicato – ha ammesso – Ma sono stato uno studente di questo Campus, ho fatto anche il dottorato, sono stato ricercatore, professore associato e ordinario e poi direttore. Cosa che mi ha fatto conoscere meglio le problematiche».

E tra queste le più urgenti riguardano il calo delle immatricolazioni e un problema di sottofinanziamento dell’Università, tanto che «la previsione per quest’anno è una perdita di due milioni e mezzo», spiega. «Io al momento sono in giro perché sono ancora in una fase d’ascolto, alcune idee però le ho», aggiunge sottolineando come alla base del suo programma ci sono il rafforzamento del senso di comunità e una governance condivisa.

Gli ambiti di intervento

«Stiamo cercando di diventare un Campus plastic free, abbiamo il counseling e il centro antiviolenza – annuncia – Siamo l’Università che ha la più grande no tax rea. Ma per l’aumento delle immatricolazioni dobbiamo intervenire su più punti e Bari non è ancora pienamente una città universitaria». L’obiettivo sarà quello di garantire agli studenti una didattica di qualità, potenziare la formazione dei docenti, armonizzare il regolamento dei singoli corsi di studio con quello d’Ateneo, ma anche confrontarsi con le università telematiche e pensare di istituire lezioni a distanza per alcune fasce di studenti, anche in via sperimentale.

«Dobbiamo intercettare i fondi europei e formarci per migliorare, ma abbiamo bisogno di supporto dall’amministrazione centrale», aggiunge Decaro prima di evidenziare come nella facoltà di Medicina, ad esempio, ci sia uno squilibrio con l’azienda ospedaliera. «Mi sta particolarmente a cuore il livello di internazionalizzazione – ha poi spiegato – e vorrei anche un rettorato più aperto, che sia presente costantemente sul territorio. La circolazione delle idee è l’elemento fondante».

La “rivalità” familiare

Impossibile è stato evitare un confronto con suo fratello, Antonio Decaro, in vista di una sua possibile candidatura alle prossime elezioni regionali. «Non vedo incompatibilità o inopportunità nella mia candidatura – ha affermato Nicola Decaro – Lui farà la sua scelta, io ho già fatto la mia. Siamo entrambi persone intelligenti e con una certa autonomia di pensiero. Se entrambe le cariche saranno ricoperte è possibile che litigheremo, ma io difenderò sempre l’autonomia dell’università dalla politica e il libero pensiero dell’università. Devo dire che in casa, da piccoli – scherza – nei litigi spesso l’ho spuntata io».

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