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Tra innovazione e sostenibilità, al via il Tecnopolo Mediterraneo di Taranto

Con la nomina della governance da parte dei ministri Urso (Imprese e Made in Italy), Bernini (Università e Ricerca) e Giorgetti (Economia), prendono ufficialmente il via le attività del Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile di Taranto. Si tratta, si legge in una nota del Mimit, di «un'iniziativa strategica che pone la città al centro…
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Foto mimit.gov.it

Con la nomina della governance da parte dei ministri Urso (Imprese e Made in Italy), Bernini (Università e Ricerca) e Giorgetti (Economia), prendono ufficialmente il via le attività del Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile di Taranto.

Si tratta, si legge in una nota del Mimit, di «un’iniziativa strategica che pone la città al centro di un ambizioso piano nazionale per l’innovazione tecnologica e la transizione ecologica» che «proietta Taranto in una dimensione internazionale, diventando un punto di riferimento per la ricerca applicata e lo sviluppo di tecnologie avanzate, con particolare attenzione a energia pulita, economia circolare e decarbonizzazione dei processi industriali».

L’intervento, è spiegato, «si inserisce nella più ampia strategia del Governo per dare un futuro industriale solido e sostenibile alla città, simbolo della grande industria italiana e che ora può diventare sempre più un modello di sviluppo avanzato e di sostenibilità ambientale. La decarbonizzazione della produzione industriale e la riconversione del comparto siderurgico rappresentano pilastri fondamentali di questa trasformazione, con l’obiettivo di coniugare innovazione e transizione verde».

La governance del Tecnopolo Mediterraneo

I ministri hanno nominato il professor Antonio Messeni Petruzzelli, ordinario di Gestione dell’Innovazione presso il Politecnico di Bari, presidente della Fondazione Tecnopolo. Sarà supportato da Andrea Alunni, esperto di trasferimento tecnologico con esperienza a Oxford e Bruxelles, con il ruolo di Segretario generale.

Il Consiglio di Amministrazione sarà composto da quattro membri: Lorenzo Ferrara, Antonio Felice Uricchio, Leonardo Conserva e Maddalena Vietti Niclot.

«Taranto sarà un modello di sostenibilità ambientale e di innovazione»

«Oggi si compie un importante e significativo passo per rendere Taranto un modello di sostenibilità ambientale e di innovazione nei processi di decarbonizzazione», afferma il ministro Urso. «Dopo aver avviato il rilancio dell’ex Ilva, con la prospettiva di farne il più avanzato impianto di tecnologia green d’Europa – sottolinea -, aggiungiamo un altro tassello fondamentale nel mosaico che il governo, fin dal primo giorno, ha messo in campo per ridare a Taranto un ruolo centrale nel futuro industriale del Paese e rendere questo territorio un esempio nella transizione verde, vincendo la grande sfida della riconversione industriale».

«Un’opportunità unica»

Per la ministra Bernini, «è un’opportunità unica per Taranto, la Puglia e il Mezzogiorno. Il Mur – dice – ha stanziato, con un apposito fondo, 2 milioni di euro per far partire questo grande progetto che, in prospettiva, potrà vedere nel Tecnopolo la sede ideale per implementare le attività finanziate dal Piano “Just Transition Fund” per Taranto. Avremo così un polo scientifico d’eccellenza che sarà al centro dello sviluppo della politica industriale non solo del territorio, ma dell’intero Paese», conclude Bernini.

L’Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, istituito con la legge di Bilancio del 2019, si affianca ad altri due poli di eccellenza già attivi: il Centro Nazionale per l’Intelligenza Artificiale di Torino e il Chips.IT di Pavia.

Con il Tecnopolo, Taranto si afferma come punto di riferimento per la ricerca applicata e lo sviluppo di tecnologie avanzate, puntando su energia pulita, economia circolare e decarbonizzazione dei processi industriali. La riqualificazione del settore siderurgico sarà centrale in questo processo, garantendo la continuità produttiva attraverso tecnologie innovative a basso impatto ambientale.

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