La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha condannato l’Italia per non aver adottato misure adeguate a proteggere i residenti della Terra dei fuochi, area tra Napoli e Caserta tristemente nota per lo smaltimento illegale di rifiuti tossici.
La Corte ha riconosciuto la violazione degli articoli 2 (diritto alla vita) e 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sottolineando come le autorità fossero a conoscenza della grave situazione, ma non abbiano agito per tutelare la salute dei cittadini.
La sentenza impone allo Stato italiano di introdurre, entro due anni, misure concrete a garanzia della tutela sanitaria degli abitanti, esposti ad un elevato rischio di malattie, tra cui il cancro, a causa dell’inquinamento ambientale.
La decisione della Cedu rappresenta una vittoria per i 66 cittadini e le 5 associazioni locali che hanno presentato il ricorso, assistiti dall’avvocato Valentina Centonze.
La Terra dei fuochi, con i suoi circa 2,9 milioni di abitanti, è un’area gravemente compromessa dall’interramento e dai roghi di rifiuti, spesso ad opera della criminalità organizzata.