Il consigliere brindisino di FdI Cesare Mevoli avrebbe aiutato l’ex ministro e sindaco di Roma Gianni Alemanno nel violare le prescrizioni imposte dai servizi sociali.
La vicenda
L’ex ministro era affidato in prova ai servizi sociali dal 27 novembre 2023, a causa di una condanna per “traffico di influenze illecite”, arrivata alla fine della maxi-indagine “Mafia Capitale”, chiamata poi “Mondo di Mezzo”. All’epoca dei fatti era anche segretario di Alleanza nazionale. E proprio un “camerata” lo avrebbe aiutato nella produzione di documenti falsi. Parliamo di Cesare Mevoli, consigliere meloniano del comune di Brindisi, per molti anni tra le fila di Alleanza nazionale.
La ricostruzione
Secondo il Tribunale di Sorveglianza, Mevoli avrebbe aiutato Alemanno in “un’artata costituzione di documenti giustificativi”. Alemanno, difatti, doveva osservare alcune prescrizioni. Tra queste quella di non uscire di casa prima delle 7 del mattino, rientrando entro le 21 a meno di comprovare di essere impegnato in attività lavorative. Così, stando alle intercettazioni, Alemanno in estate avrebbe chiamato Mevoli, chiedendogli «un invito professionale da parte di un’impresa, una professionista o un rappresentante istituzionale» così da potersi recare a Gallipoli tra il 30 agosto e il 1° settembre. L’invito gli sarebbe servito per ottenere “il permesso di lavoro”.
Il consigliere brindisino
Mevoli è già noto alle cronache nazionali. Dopo una carriera politica giovanile, per anni è stato esponente di Alleanza nazionale e Movimento nazionale. Dal 2023 è consigliere comunale di Brindisi tra le fila di FdI. La sua notorietà alla stampa nazionale è data “grazie” alle dichiarazioni-shock fatte sulla sorella di Giulia Cecchettin e su «uomini effeminati» che commettono femminicidi, come dichiarato da Mevoli proprio all’Edicola. Allora il sindaco Marchionna disse che pur «non essendo d’accordo» con quelle affermazioni non ne avrebbe chiesto le dimissioni. Chissà se, adesso, la situazione cambierà.
