Quello che sembrava un classico scontro generazionale, con tanto di punizione “digitale”, si è trasformato in una vicenda giudiziaria dai contorni delicati. Una coppia del Nord Barese è finita sotto accusa per aver disattivato la connessione internet alla figlia tredicenne, che a sua volta ha denunciato i genitori per maltrattamenti.
I fatti risalgono a gennaio dello scorso anno, quando la ragazzina, dopo un acceso litigio con il padre, ha deciso di chiamare il numero di Emergenza infanzia 114.
Gli specialisti, dopo aver ascoltato la giovane, hanno dipinto un quadro complesso. La tredicenne, infatti, mostrava una forte dipendenza dal cellulare, tanto da trascorrere circa dieci ore al giorno con lo smartphone in mano. Un comportamento che, oltre a incidere negativamente sul rendimento scolastico, stava minando le sue relazioni sociali.
L’inchiesta, coordinata dal pm Lucio Vaira della Procura di Trani, ha portato la vicenda davanti al giudice delle indagini preliminari. Durante l’incidente probatorio, la ragazza ha ammesso che le discussioni con i genitori erano spesso legate all’uso eccessivo del telefono e che le punizioni erano legate ai suoi risultati scolastici.
La psicologa incaricata ha confermato la capacità della ragazza di testimoniare, ma ha anche sottolineato una certa tendenza a mentire, un aspetto confermato da alcuni insegnanti.
La decisione del giudice sarà fondamentale per stabilire se il gesto dei genitori, pur drastico, rientri nell’ambito dell’educazione familiare o se possa essere considerato una forma di maltrattamento.