L’Icqrf (Ispettorato centrale tutela qualità e repressione frodi) ha confermato che l’olio prelevato a ottobre presso la Levante di Andria è risultato conforme: 100% extravergine di oliva italiano e biologico.
La comunicazione, inviata giovedì, chiarisce la posizione dell’azienda pugliese a seguito di in un’indagine che a dicembre ha portato al sequestro di 180 tonnellate di olio dell’oleificio calabrese da cui la Levante si era rifornita lo scorso anno.
Il caso era esploso quando la Guardia di finanza di Catanzaro aveva scoperto che l’olio venduto dal fornitore calabrese, registrato come extravergine biologico italiano, era in realtà olio vergine e, in parte, lampante, di qualità inferiore e inadatto al consumo umano.
Il titolare dell’oleificio è ora indagato per frode alimentare, ma la Levante, cliente di quella partita, risulta estranea alla vicenda. «Abbiamo sempre rispettato le normative», dichiara l’amministratore unico Riccardo Cassetta, precisando che l’olio acquistato è risultato regolare sia ai controlli interni che a quelli delle autorità.
L’indagine della Finanza, avviata per tutelare i produttori onesti in un’annata segnata da prezzi record per l’olio, ha smascherato possibili frodi di mercato.
Tuttavia, l’olio prelevato ad Andria è stato certificato come conforme alle caratteristiche richieste dai disciplinari. «La nostra azienda opera con trasparenza e sostenibilità», ha ribadito Cassetta, confermando l’impegno della Levante nel garantire qualità ai consumatori.
