«Il calcio è creatività, bisogna essere liberi di sbagliare e crescere. Lo ho detto ai ragazzi qualche ora fa di un Scuola Calcio incontrata questa mattina. Rimpianti? Nessuno, Sono felicissimo della carriera fatta, anche nel giorno della mia ultima partita col Bari contro la Juventus il 12 maggio 1996 quando feci la doppietta e tornai capocannoniere a pari merito con Signori. La Juve di quell’anno qualche giorno dopo trionfò in Champions League. Sono onorato di aver avuto la cittadinanza onorario da un po’ e Bari per sarà sempre casa».
Questo e tanti altri aneddoti ha svelato l’ex bomber biancorosso Igor Protti, autore di 51 gol con la maglia del Bari tra campionato e coppa e il doppio record di laurearsi capocannoniere nell’anno della retrocessione (in un campionato di Serie A, tra i più difficili di sempre) e di aver realizzato 31 reti nella massima serie con la maglia dei galletti.
Igor, portato a Bari in questa due giorni dagli amici di CasaBari, dal presidente Giovanni Morisco, Egidio Franco e Piero Franco ha salutato i tifosi ieri e oggi sarà alle 18,30 presso la sala consigliare di Polignano a Mare in un incontro aperto alla cittadinanza.
Al termine della puntata in diretta, Igor Protti soprannominato “lo zar di Bari” (oltre all’altro zar Pietro Maiellaro) che ha indossato anche la fascia da capitano nel 96’, è stato premiato dall’edicola dello Sport, con una targa di riconoscimento per il suo attaccamento alla maglia e emozioni che ci ha regalato dal 92’ al 96’. Premiato anche il presidente di CasaBari-La Storia non si dimentica, Giovanni Morisco che ha donato una targa di CasaBari e dei calendari al giornale.
