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La ministra Daniela Santanchè resiste alle dimissioni: è ancora braccio di ferro

È braccio di ferro tra esponenti di maggioranza e governo sulla posizione di Daniela Santanchè, ogni giorno sempre più in bilico dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio. La ministra e Giorgia Meloni avrebbero avuto un faccia a faccia nel corso della giornata di ieri che all'ora del Consiglio dei ministri sembrava poter…

È braccio di ferro tra esponenti di maggioranza e governo sulla posizione di Daniela Santanchè, ogni giorno sempre più in bilico dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio. La ministra e Giorgia Meloni avrebbero avuto un faccia a faccia nel corso della giornata di ieri che all’ora del Consiglio dei ministri sembrava poter portare a una svolta. Nella riunione lampo di venti minuti, però, il tema non è stato affrontato. «Daniela Santanchè non ha nulla da dichiarare perché non c’è nulla da dichiarare», ha tagliato corto il suo staff al termine del Cdm.

Il post

Nel primo pomeriggio la ministra ha postato un video sui social sul bando “Aree di Sosta”, «un’altra promessa del governo Meloni mantenuta». Uscita da Palazzo Chigi in serata è tornata a Milano. E nelle prossime ore è attesa a Verona, al Motor Bike Expo 2025.

La resistenza

E sembrerebbe determinata ad andare avanti nonostante gli attacchi esterni dalle opposizioni e il pressing interno, anche nel suo stesso partito, FdI. La giornata di ieri è stata segnata da nuove rivelazioni di Report, secondo cui l’uomo a cui la ministra ha venduto Visibilia è «Altair D’Arcangelo, indagato per associazione per delinquere, evasione fiscale, frode, riciclaggio e autoriciclaggio», come scrive sui social Sigfrido Ranucci: «Nel 2023 gli sono stati sequestrati 40 milioni di euro. È l’immancabile uomo che gestisce gli affari della Wip Finance, la misteriosa società anonima svizzera a cui Daniela Santanchè ha venduto Visibilia qualche settimana fa» .

Elementi che renderebbero per Meloni ancor più delicata la situazione, anche se di fronte alle ricostruzioni di dimissioni richieste, e più o meno imminenti, da Palazzo Chigi si continua a liquidare tutto come fantasie.

L’ipotesi dimissioni

Nella maggioranza molti sono convinti che, per fare un passo indietro, Santanchè voglia dalla premier una sorta di presa di responsabilità, che giustifichi il gesto per il bene del governo. Perché fino ad ora FdI ha tenuto una linea garantista con altri suoi esponenti rinviati a giudizio. Si starebbe cercando, insomma, una exit strategy che in queste ore non sarebbe in vista.

Un’ipotesi sul tavolo sarebbe ancora quella di dare a Santanchè l’incarico di capogruppo al Senato, al posto di Lucio Malan che finirebbe al ministero. Ma il diretto interessato la liquida come «una voce infondata: il ministro è Daniela e noi la sosteniamo». Fra i meloniani c’è chi è sicuro che la premier abbia già in serbo un nome a cui affidare il dicastero. Ed è rimbalzato sui giornali quello di Elena Nembrini, direttrice generale di Enit, l’agenzia nazionale del turismo.

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