Via libera a «misure urgenti per assicurare la continuità produttiva e occupazionale degli impianti ex Ilva». Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto legge proposto dalla presidente Giorgia Meloni e dai ministri del Made in Italy Adolfo Urso e dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
In una nota di Palazzo Chigi si legge che «nelle more della procedura di gara finalizzata alla definitiva cessione a terzi del compendio aziendale, le norme introdotte ampliano, portandola da 150 a 400 milioni, la facoltà di utilizzo a fini di continuità produttiva del patrimonio già destinato a finalità di ripristino ambientale».
In arrivo, dunque, altri 250 milioni di euro per garantire che le attività dell’ex Ilva proseguano.
Al provvedimento plaude la Fiom-Cgil che, attraverso il coordinatore nazionale siderurgia Loris Scarpa, definisce «importante» che «il Governo abbia risposto alle nostre continue richieste di garantire la liquidità necessaria al piano di ripartenza, con la decisione di stanziare 250 milioni di euro per Acciaierie d’Italia».
La Fiom torna a chiedere che lo Stato entri «in equity nel nuovo assetto societario di Acciaierie d’Italia», incalzando il governo a procedere «in questa direzione» e a «convocare con urgenza le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi per avviare il confronto sulle offerte vincolanti».