«La maggior parte dei Paesi ci ha supportato, ma quattro, in particolare, no: la Germania, la Slovacchia, l’Ungheria e gli Stati Uniti. Tutto dipende dagli Usa, penso che se Trump dicesse che è il momento per far entrare Kiev nell’alleanza, lo seguirebbero tutti». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una intervista a La Stampa.
Nel giorno del suo giuramento come presidente, Donald Trump ha promesso di mettere fine al conflitto e allo stesso tempo ha parlato di probabili nuove sanzioni alla Russia se Putin si rifiuta di sedere al tavolo delle trattative. Intanto Zelensky ha sollecitato l’Europa a «darsi una mossa se vuole contare nei negoziati per la fine della guerra».
Su quanti uomini occorrano secondo lui per una eventuale forza di pace che dovrà essere impegnata in Ucraina una volta finita la guerra, Zelensky ha detto: «Duecentomila persone da tutta Europa, è il minimo. Ma penso che la Nato sia la soluzione migliore, la più conveniente. Minacce di questo tipo possono essere contrastate solo insieme».
E la guerra continua
Distrutta roccaforte Ucraina Krasnoarmeysk e abbattuti otto droni durante la notte nelle regioni di Rostov, Kursk e Voronezh. Lo fa sapere il ministero della Difesa russo in una nota. «I proiettili da 203 mm hanno distrutto la roccaforte Ucraina in direzione di Krasnoarmeysk. I militari del Gruppo di forze Tsentr hanno lanciato una serie di attacchi con proiettili ad alto esplosivo da 203 mm per distruggere obiettivi a una distanza di oltre 25 chilometri. L’attacco di un equipaggio del sistema di artiglieria contro una roccaforte in una cintura forestale è stato corretto utilizzando un veicolo aereo senza pilota».