Nei primi tre mesi del 2025, le imprese italiane hanno dichiarato al ministero del Lavoro di voler assumere 1,37 milioni di lavoratori, di cui 380mila circa a tempo indeterminato. Nonostante i numerosi tavoli di crisi industriale sparsi per tutta la penisola. A elaborare i dati forniti dal ministero e da Unioncamere nazionale è il centro studi della Cgia di Mestre.
Scendendo più nel dettaglio, dal report emerge che, tra i territori più ricchi di possibilità spiccano la Sicilia, al primo posto della classifica nazionale con una previsione di assunzione di 79.070 addetti (il 14,4% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e la Puglia dove le entrate sul mercato del lavoro nei primi tre mesi del 2025 dovrebbero essere 71.830 (l’11,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per un totale di +7.570 addetti.
Bene fa anche la Basilicata, dove le imprese locali prevedono di assumere 9.170 persone con un aumento percentuale rispetto allo scorso anno dell’11,6%. Le aree proporzionalmente più in crisi rispetto al 2024 appena concluso, sono quelle del Centro-Nord con molte regioni le cui imprese prevedono di andare in negativo con le assunzioni. In Lombardia, Piemonte e Veneto le aziende locali prevedono di perdere rispettivamente 19.950, 6.900 e 5.140 posti di lavoro soltanto nei primi tre mesi dell’anno appena cominciato. Con un costante decremento della popolazione giovanile e un incremento significativo della fascia più anziana, gli imprenditori manifestano una crescente preoccupazione per la mancanza di personale che è decisamente superiore ai possibili effetti di una nuova crisi che, tuttavia, si sta diffondendo in buona parte dell’Unione Europea.
La ripartizione provinciale
Il mercato del lavoro presenta delle differenze anche se si considerano le diverse province. Sempre secondo quanto riporta la Cgia, a eccezione di Benevento e Chieti, in tutte le province del Mezzogiorno nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni rispetto alle previsioni riferite allo stesso periodo del 2024. Nel resto d’Italia, invece, per 45 province del Nord e del Centro le variazioni saranno anticipate dal segno meno. La situazione più virtuosa è attesa a Siracusa con il +29,8 per cento (+1.770 entrate). Seguono Foggia con il +25,9 (+2.070), Matera con il +23,6 (+670), Vibo Valentia con il + 20,1 (+350) e Messina con il + 19,1 (+1.700). In Puglia buone opportunità anche per le province di Lecce e Brindisi dove la percentuale di entrate previste sul mercato del lavoro cresce rispettivamente del 13,3% e del 19,9%. Nonostante il depotenziamento previsto per il 2025, la decontribuzione relativa alle assunzioni nella Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresentano i due elementi fondamentali in grado di “giustificare” l’eccellente performance occupazionale attesa nel Mezzogiorno in questi primi mesi dell’anno.
Le figure ricercate
Considerando le entrate previste nel primo trimestre 2025 per categoria professionale sul mercato, le più numerose riguarderanno le professioni qualificate nel commercio/servizi (344mila entrate previste su 1milione e 373mila) ma le difficoltà maggiori di reperimento coinvolgono operai specializzati (67%) e dirigenti (68%).