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Con meno di 2mila abitanti condannati a scomparire

Dunque, i nodi vengono al pettine inesorabilmente. Per il Governo italiano i piccoli Comuni sono un orpello, un fastidio da eliminare nella scala delle Istituzioni italiane. Un male antico ha letteralmente attraversato tutti i Governi di qualsiasi colore.

Tagli, accantonamenti obbligatori e risorse sempre più ridotte anno dopo anno. Legge finanziaria dopo legge finanziaria.

La manovra di Meloni e Giorgetti ( un tradimento alle origini di una Lega attenta ai Comuni)impone sacrifici per 1,5 miliardi di euro fino al 2029, con riduzioni alla parte capitale che superano gli 8 miliardi entro il 2037. Sacrifici che pagheranno in termini di servizi mancati, soprattutto i 10 milioni di cittadini che vivono nei piccoli Comuni della aree interne appenniniche e della corona alpina.

Manca una riforma fiscale attesa da trent’anni capace di risolvere i nodi strutturali, mentre i sistemi perequativi inadeguati e risorse vincolate impediscono di fatto ai piccoli Comuni Italiani di rispondere alle legittime attese dei cittadini. Lo smantellamento progressivo degli uffici finanziari, il peso insostenibile di obblighi formativi inutili e vincoli rigidi aggravano un quadro devastante.

Dopo l’ubriacatura del Pnrr, tarantelle continue, i piccoli Comuni si trovano senza una strategia chiara, costretti a muoversi nel porto delle nebbie in una montagna di problemi irrisolti. Occorrono risposte di lungo periodo, una proposta coraggiosa, una visione strategica: legislazione differenziata per le aree interne e la corona alpina.

Una governance economica e finanziaria ventennale con un progetto “Adriano Olivetti” in grado di organare un nuovo miracolo italiano.

La classe politica pare indifferente ed incapace di assolvere ai suoi doveri riformatori in grado di guardare oltre le prossime elezioni. La legge finanziaria 2025 con tutte le sue criticità e debolezza l’emblema del fallimento del Piano nazionale di impresa e resilienza e della sua missione di accorciare la forbice della coesione sociale e del riequilibrio territoriale.

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