Claudio Stefanazzi, deputato del Partito democratico, scrive al presidente della Camera Lorenzo Fontana per chiedere il rafforzamento della sicurezza pubblica nel Salento. Il parlamentare invoca più risorse e strumenti per le forze dell’ordine per contrastare la criminalità.
Negli ultimi tempi, le comunità salentine sono tornate, loro malgrado, al centro della cronaca nera. Omicidi, sparatorie, intimidazioni ad amministratori pubblici, roghi dolosi testimoniano un ritorno alla violenza e alla prevaricazione che in alcuni casi hanno odor di mafia.
Le interrogazioni
Negli ultimi due anni Stefanazzi ha presentato una decina di interrogazioni parlamentari per puntare un faro sul Salento e segnalare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi «l’enorme preoccupazione dei salentini».
Non avendo ricevuto alcuna risposta, il deputato si è rivolto al presidente della Camera Lorenzo Fontana. «Mi chiedo – scrive Stefanazzi – se sia normale che nessuno degli atti ispettivi da me sottoscritti sia stato ritenuto meritevole di attenzione da parte del ministro. È evidente, purtroppo, che il Parlamento e i parlamentari siano sviliti nel loro ruolo.
Mi chiedo se un sussulto di dignità non possa indurre un ministro della Repubblica a rispondere, almeno una volta, ad un parlamentare che, senza lanciare accuse ad alcuno, prova semplicemente a prevenire il rischio che la sua terra torni indietro nel tempo».
Le minacce
Nella lettera il deputato salentino riporta tutti i fatti da lui denunciati e sottolinea di aver ricevuto, per ben due volte, minacce anonime ed esplicite indirizzate anche alla sua famiglia proprio per le sue denunce. «Non ho elementi per affermare che questa escalation sia riconducibile ad organizzazioni o a singoli criminali.
Quello che appare in tutta la sua evidenza è, tuttavia, una pericolosa costante: le azioni criminali, in tutta la loro efferatezza, sono chiaramente dirette ad affermare il controllo del territorio», sottolinea il deputato salentino. L’ultima interrogazione riguarda il rogo, di probabile natura dolosa, che nella notte tra il 13 e 14 gennaio ha distrutto l’auto intestata alla figlia 19enne della vicesindaca di Novoli Francesca Ingrosso.