A novembre 2024 il debito pubblico italiano è aumentato di 23,9 miliardi rispetto al mese precedente, superando così la soglia dei 3mila miliardi di euro. A dirlo è Bankitalia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, in cui si rileva come l’indebitamento delle Pubbliche Amministrazioni abbia raggiunto per la precisione i 3.005,2 miliardi di euro.
Si tratta del superamento di una soglia che spinge Palazzo Koch a sottolineare come ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un Paese «non sia tanto il debito pubblico in termini nominali», ma piuttosto «il suo andamento in relazione alla capacità del paese di fare fronte ad esso».
Le rassicurazioni
Il debito pubblico in termini nominali, si sottolinea, «presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno; le riduzioni sono più rare, di solito in mesi dove si concentrano le principali scadenze tributarie». Inoltre, conta rilevare che «il dato di novembre risulta aumentato anche per effetto di un ammontare non trascurabile di disponibilità liquide: al netto di questa liquidità il debito delle Amministrazioni pubbliche sarebbe stato inferiore».
Rassicurazioni che non trovano però sponda nell’Unione Nazionale Consumatori, che parla di «zavorra storica» e calcola in 50.944 euro il debito pro-capite per i cittadini del nostro Paese. L’aumento del debito, sottolinea Bankitalia entrando nello specifico, riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (+20,9 miliardi, a quota 63,9) e il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (3,2 miliardi).