Fa discutere la decisione presa in Germania dall’Afd di inviare a 30mila persone, immigrati stabilizzati, un biglietto di espulsione di solo andata datato 23 febbraio 2025, coincidente con il giorno delle elezioni federali tedesche. Da una grossolana quanto approssimativa interpretazione, non molto distante dalla realtà, il partito di ultradestra, auspicando la propria elezione, garantisce la certa espulsione degli immigrati, accompagnata dal motto “Solo la remigrazione può salvare la Germania”.
Il biglietto è corredato di Qr che rimanda direttamente al sito dell’Afd di Karlsruhe dove è possibile scaricare il biglietto e seguire le indicazioni del partito. La storia, come diceva Gian Battista Vico, vive di corsi e ricorsi storici e mai come in questa fase sembra attuale questa massima che ci riporta inevitabilmente ad un periodo buio della storia d’Europa. Questa sensazione viene oltremodo amplificata dalla vicinanza alla ricorrenza del 27 gennaio, il giorno della commemorazione delle vittime della Shoah. A un tratto l’Europa si è svegliata dal quieto sonno di decenni e si trova a rivivere i mostri del passato. E all’improvviso si viene catapultati dal 2025 al 1925, quando cent’anni fa Adolf Hitler pubblicò il suo Mein Kampf, otto anni prima di diventare capo assoluto del partito nazista.
A tal proposito non si può far a meno di ricordare i provvedimenti legislativi varati dalla Germania nazista nel settembre del 1935, meglio conosciuti come Leggi di Norimberga. Allora il processo di integrazione degli ebrei in Germania, avvenuto in molti anni, subì un drastico arresto e ad essi fu intimato di lasciare entro sei mesi la Germania, pena il pagamento di un’ammenda. Queste leggi vennero varate per disciplinare la cittadinanza nel Reich e per proteggere il sangue e l’onore tedesco.
Gli eventi appena citati fecero da sfondo all’evento tragico e delittuoso che si materializzò nella notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 meglio noto come la Notte dei cristalli. Solo un mese prima, il 18 ottobre del 1938 il regime decise l’espulsione dalla Germania degli ebrei polacchi, anche se residenti da molti anni legalmente nel Paese. Circa 12mila persone, allora, furono costrette in una notte a lasciare le proprie abitazioni prendendo lo stretto necessario e furono riportati verso il confine con la Polonia. Ma non tutti riuscirono a superare il confine. Ma fu la notte tra il 9 e 10 novembre che decretò la degenerazione verso l’antisemitismo più acerrimo. Vennero rastrellate sinagoghe, negozi e ogni abitazione privata di ebrei. La memoria dei fatti che caratterizzarono quella pagina buia d’Europa non possono che farci rabbrividire di fronte anche al solo accenno a fatti e azioni discriminatori, creando sgomento e paura per le conseguenze che tali scelte possano creare, così come la storia ci insegna.
Bentornato,
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