Circa 450 autorizzazioni uniche già rilasciate. È un trend positivo quello evidenziato da Giuseppe Romano, coordinatore della struttura di missione della Zona economica speciale unica. «Il totale degli investimenti è di circa 7 miliardi di euro», ha sottolineato Romano, durante un incontro sul tema promosso da Confindustria Bari e Bat.
La situazione in Puglia
Particolare attenzione è riservata alla Puglia, che si conferma uno dei territori più dinamici in Italia in relazione alla Zes unica, insieme con Campania e Sicilia. Romano ha evidenziato come la regione stia vivendo un forte slancio, con un deciso focus sugli ambiti previsti dal Piano strategico che identifica i settori prioritari per lo sviluppo. I comparti coinvolti nell’iniziativa sono diversificati e ben allineati agli obiettivi di crescita economica sostenibile. «Le autorizzazioni rilasciate fino a oggi – ha sottolineato il coordinatore – dimostrano l’interesse e l’impegno anche delle grandi imprese locali, confermando la validità del nostro approccio».
Il dibattito
Ma la Zona economica speciale unica si pone anche al centro del dibattito economico e politico in Puglia. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, pur non sottovalutando l’importanza dell’iniezione di liquidità portata dalla Zes unica, non risparmia critiche al modo in cui il progetto avrebbe perso parte della sua visione originaria. «La Zes unica è un’importante occasione di investimento – dice – tuttavia immaginavamo un maggiore potenziale di attrazione per gli investimenti internazionali, ma così non è stato e ne prendiamo atto». Da qui, la necessità, espressa da Delli Noci, di un miglior coordinamento tra la Zes e gli altri strumenti di sviluppo disponibili, come i fondi per i Programmi operativi regionali per il 2021-2027 e, dal prossimo anno, i Fondi per lo sviluppo e la coesione. Da parte sua, il presidente di Confindustria Bari e Bat, Sergio Fontana, difende, invece, l’efficacia della Zes unica. «Grazie a questo strumento – afferma – prevediamo significative ricadute occupazionali, con più assunzioni messe in campo dalle imprese. Crediamo tantissimo nella Zes perché riduce la burocrazia e offre incentivi concreti per investire. Non più un Sud che chiede aiuti a pioggia – commenta Fontana – ma un Sud che punta sulle imprese e sulla creazione di valore».
La proposta
Anche secondo Antonio Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia, la Zes unica può giocare un ruolo determinante nello sviluppo economico e infrastrutturale della regione. «Soprattutto – spiega – se declinata in una visione nazionale per il settore aerospaziale, creando un bacino di interesse per tutti gli attori coinvolti in questo ambito». E poi, il punto sulla situazione attuale: «In questo momento – osserva Vasile – Aeroporti di Puglia è un unico grande cantiere: da Foggia a Grottaglie, da Brindisi a Bari, stiamo lavorando a pieno ritmo per potenziare la nostra rete. Il 2025 sarà l’anno delle infrastrutture, con oltre 200 milioni di euro di investimenti in corso».
