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Neonato morto nella culla termica a Bari: dal climatizzatore esce aria fredda

Dal climatizzatore che si trova nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere di Poggiofranco a Bari, esce aria fredda. È quanto ha riferito il titolare dell'agenzia funebre Roberto Savarese che, il 2 gennaio scorso, ha trovato casualmente il corpicino senza vita di un neonato di poco meno di un mese. Anche…
culla termica san giovanni battista bari
Foto di Guerino Amoruso

Dal climatizzatore che si trova nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere di Poggiofranco a Bari, esce aria fredda. È quanto ha riferito il titolare dell’agenzia funebre Roberto Savarese che, il 2 gennaio scorso, ha trovato casualmente il corpicino senza vita di un neonato di poco meno di un mese.

Anche ieri, nel corso delle prove fatte durante la consulenza, si sarebbe verificata la stessa cosa.

Come spiegato dal parroco, quel climatizzatore non va regolato manualmente a seconda delle stagioni, ma si adatta automaticamente a seconda delle temperature esterne, emanando aria calda in inverno e fresca in estate.

L’ipotesi su cui è a lavoro la Procura (il procuratore aggiunto Ciro Angelillis e la pm Angela Morea coordinano le indagini della squadra mobile) è che l’apparecchio, come avviene nelle automobili, non sia stato ricaricato, e che quindi si sia attivato dopo aver rilevato il movimento, emettendo però aria fredda. Il piccolo, come emerso dall’autopsia, è morto verosimilmente per ipotermia.

Al termine degli accertamenti di ieri, il tappetino della culla è stato portato via per altri esami, che verranno svolti nei prossimi giorni anche sulle altre apparecchiature del sistema.

Nel corso della consulenza tecnica disposta dalla Procura è stato rilevato un possibile malfunzionamento del materassino della culla (definito “tappetino”) e dei suoi sensori, che non avrebbero rilevato la presenza del piccolo e non avrebbero dunque fatto scattare l’allarme. In sede di consulenza sono stati effettuati dei test dai quali si è visto che il tappetino non funzionava correttamente, a differenza dell’alimentatore della culla e dello stesso allarme che, stimolato in altro modo, ha fatto partire la chiamata al cellulare del parroco don Antonio Ruccia, l’unico collegato con la culla.

Il prete e il tecnico Vincenzo Nanocchio, che ha installato la culla nel 2014 e lo scorso 14 dicembre ne cambiò l’alimentatore, sono indagati per omicidio colposo, ma la Procura di Bari procede anche per abbandono di minori a carico di ignoti.

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