È stata presentata l’edizione 2025 della Fòcara, evento unico che si tramanda da almeno tre secoli. Il grande falò, alto circa 25 metri con un diametro di quasi 20 sarà acceso il 16 gennaio. Rappresenta un monumento di arte contadina sapientemente costruito da decine di volontari e dai maestri pignunai, autentici costruttori d’arte contadina che utilizzano quasi 100mila fascine realizzate con tralci di vite secchi provenienti dal parco del Negroamaro, coordinati e diretti dal comitato Festa Sant’Antonio Abate.
Il filo conduttore
«Il fuoco buono che si tramanda e si rinnova attraverso la devozione dei novolesi». È questo il filo conduttore che ha ispirato il programma 2025 che valorizza l’identità di una tradizione popolare e alimenta la rete delle “Città del fuoco mediterranee” che, nella Fòcara di Novoli, trova una delle sue massime espressioni.
Il momento più atteso
«Il giorno clou della festa di Sant’Antonio coinciderà quest’anno con l’arrivo del presidente Mattarella per i 70 anni dell’Università del Salento», fa notare il rettore Fabio Pollice che ha ospitato al rettorato la presentazione dell’evento. I festeggiamenti dureranno fino al 25 gennaio. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Marco De Luca, e la rinata Fondazione Fòcara promuovono una serie di appuntamenti culturali, ideati e organizzati dal direttore artistico Alessandro Maria Polito. Alle 10 del 16 gennaio, giorno in cui si accenderà il grande falò, in piazza Tito Schipa, ci sarà la bardatura della Fòcara con l’effige di Sant’Antonio Abate e della bandiera.
Il momento più atteso di questa festa è senza alcun dubbio l’accensione del fuoco, alle 20.30, con un’installazione di fuochi pirotecnici. Una volta acceso, il falò andrà avanti tutta la notte mentre intorno centinaia e centinaia di persone balleranno al ritmo della musica salentina. Il 17 gennaio, festa del santo patrono, la solenne celebrazione eucaristica con monsignor Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo coadiutore di Lecce.
