Nasce un nuovo Dipartimento nell’ambito dell’organizzazione di vertice della Regione Puglia. Da pochi giorni, infatti, è operativo il nuovo Dipartimento per la transizione digitale, il dodicesimo previsto dal cosiddetto modello Maia. A capo della struttura è stato indicato Mino Elefante che ha preso parte all’avviso regionale pubblicato circa un anno fa.
Il neo-direttore percepirà uno stipendio da 120mila euro lordi l’anno più 30mila di premio di risultato. Il Dipartimento per il digitale supporterà gli altri assessorati nella transizione verso l’era digitale che spazierà dalle nuove tecnologie per l’informazione e la comunicazione, alla cybersecurity passando per l’intelligenza artificiale.
Una nuova era, in pratica, che presuppone la riorganizzazione dei sistemi software al fine di realizzare un’amministrazione digitale e aperta con servizi di facile utilizzazione e di qualità, attraverso una maggiore efficienza ed economicità.
Inoltre il nuovo Dipartimento, in raccordo gli altri, avrà il compito di cooperare con l’amministrazione regionale ed il dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzia per l’Italia Digitale, la Commissione ITD in sede di Conferenza delle Regioni e con tutti gli organi nazionali in ambito ICT, dei quali è referente la Regione Puglia.
Le nomine al palo
Nel frattempo in questi giorni è attesa anche la nomina del nuovo segretario della giunta regionale dopo il pensionamento per la dottoressa Anna Lobosco, l’attuale segretaria. Il governatore Emiliano comunicherà il nuovo segretario probabilmente nell’ultima seduta dell’anno della giunta regionale.
Nessun segnale, invece, per il resto dei direttori di Dipartimento in scadenza a metà gennaio. Un autentico rebus considerando che sono scaduti a metà aprile, quasi nove mesi fa, e la giunta regionale ha finora continuato a prorogarli ininterrottamente.
L’ultimo step, prima delle eventuali nomine, dovrebbe arrivare ad anno nuovo con il rientro in giunta del Movimento Cinque Stelle. Solo allora con il quadro politico ricomposto si potrà procedere a confermare o sostituire i capi dipartimento in carica, a partire proprio da Valentina Romano a capo del Welfare in quota proprio al M5s.
Se l’ex assessora Rosa Barone tornerà al suo posto, la Romano resterà; in caso contrario potrebbero riaprirsi i giochi. Rispetto alla griglia attuale sarebbero quattro i direttori da confermare: Vito Montanaro alla Sanità, Gianna Elisa Berlingerio allo Sviluppo economico, Gianluca Nardone all’Agricoltura e Rocco De Franchi alla Comunicazione istituzionale, senza dimenticare il segretario generale della presidenza Roberto Venneri.
Per il resto si parla di una staffetta fra Lino Albanese, al Bilancio, e il collega Ciro Imperio, al Personale. Ma anche fra Vito Antonacci, attualmente in forza ai Trasporti, che passerebbe all’Ambiente al posto di Paolo Garofoli che farebbe il percorso inverso. Da definire il futuro di Silvia Pellegrini che potrebbe restare al suo posto, cioè alla Formazione professionale, e di Aldo Patruno, al Turismo.
Il valzer delle nomine, tuttavia, potrebbe anche saltare, com’è successo nei mesi scorsi, con un ulteriore proroga che lascerebbe il quadro così com’è.