Tante le ferite provocate dai colpi d’arma da fuoco, e tutte concentrate tra addome e torace. Non ha avuto scampo Gabriele Decicco, il 19enne ucciso nella serata di martedì scorso in pieno centro a Sannicandro di Bari. Il dato emerge dall’autopsia, eseguita nell’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari dal professor Antonio De Donno.
I colpi
Dall’esame è emerso che i colpi sparati dal killer sono stati tanti e hanno provocato lacerazioni gravi e profonde. E, in effetti, i carabinieri intervenuti sul luogo della sparatoria, subito dopo il delitto, hanno recuperato una decina di bossoli di pistola, tutti sparati da distanza ravvicinata. Segno inequivocabile, per gli investigatori, che è stata una vera e propria esecuzione.
I funerali
Le esequie del 19enne si sono svolte ieri mattina alle 6 in forma privata per motivi di ordine pubblico. Al rito non hanno partecipato, su esplicito divieto del questore di Bari, né la madre né il fratello della vittima, detenuti in carcere, perché ritenuti, a vario titolo, gli autori del ferimento di un 22enne avvenuto sempre a Sannicandro di Bari lo scorso 30 marzo.
Le indagini
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Bari, dovrà accertare se vi sono legami tra i due episodi, come sembrerebbe. Nella mattinata di ieri si è svolta anche la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto di Bari, Francesco Russo, su richiesta del sindaco di Sannicandro, Beppe Giannone.
Dal vertice è emerso che il delitto non avrebbe le caratteristiche che rimandano «a esecuzioni tipiche della criminalità organizzata anche per la bassa caratura criminale della vittima che ha un background famigliare complesso», fa sapere il primo cittadino che con il prefetto ha concordato «una implementazione dei sistemi di videosorveglianza in tutto il paese dove sono cresciuti i controlli delle forze dell’ordine».