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Meloni-Von der Leyen, c’è l’intesa: il vertice chiude la due giorni del Consiglio a Bruxelles

La premier Giorgia Meloni ha incontrato, al termine dei due giorni a Bruxelles per il Consiglio europeo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per un primo scambio di opinioni dopo l'insediamento del nuovo Esecutivo europeo. Al centro del colloquio, le priorità di azione del nuovo ciclo istituzionale Ue, a partire dal rilancio del…

La premier Giorgia Meloni ha incontrato, al termine dei due giorni a Bruxelles per il Consiglio europeo, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per un primo scambio di opinioni dopo l’insediamento del nuovo Esecutivo europeo. Al centro del colloquio, le priorità di azione del nuovo ciclo istituzionale Ue, a partire dal rilancio del ruolo e della competitività dell’Unione Europea nel mondo, a partire dal settore automobilistico nel contesto del percorso di transizione ambientale e sulle forti preoccupazioni del settore agricolo nazionale nell’ambito dell’Accordo UE-Mercosur.

Focus sulle migrazioni

Particolare attenzione è stata inoltre riservata alla politica migratoria europea, facendo il punto sui risultati raggiunti e su quanto resta ancora da fare per disporre di strumenti efficaci di gestione del fenomeno migratorio. Le due leader hanno concordato di rafforzare ulteriormente la collaborazione e la complementarietà tra il Piano Mattei italiano per l’Africa e la Strategia europea Global Gateway. «Con Meloni abbiamo discusso della necessità di dare nuova vitalità al ruolo dell’Europa sulla scena globale. Creiamo più partenariati e alleanze che contribuiscano alla nostra prosperità. Abbiamo anche discusso della necessità di intensificare la lotta al traffico di migranti con i partner», ha dichiarato la presidente della Commissione.

Le sfide del futuro

Subito dopo, la premier è partita per Saariselka in Finlandia per la partecipazione al vertice Nord-Sud, nonostante uno stato influenzale che l’ha colpita a Bruxelles. Obiettivo del summit, cui prenderanno parte il premier greco Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, e l’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli Affari Esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, è quello di discutere – in un formato «innovativo e capace di riflettere sensibilità trasversali a livello europeo» – le principali sfide di sicurezza con cui si confronta la Ue nell’attuale quadro internazionale, anche in preparazione di un possibile Consiglio europeo straordinario dedicato ai temi della sicurezza e della difesa.

Si chiude così il primo Consiglio dei Capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi dell’Unione europea dopo l’insediamento della nuova Commissione che completa il rinnovo del quadro istituzionali dell’Ue, iniziato a giugno scorso con le elezioni del Parlamento europeo. Intanto, sempre sul fronte comunitario, è polemica sulle parole del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa – istituzione diversa dal Consiglio europeo – Michael O’Flaherty che in una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa chiede ai membri della Camera alta di «astenersi» sul decreto sicurezza. Richiesta respinta proprio da La Russa.

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