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Matera, sospesi fino all’8 gennaio i licenziamenti alla Callmat: si cercano soluzioni alternative

Non è una fumata bianca, ma neanche nera. Diciamo grigia visto che sono state sospese le procedure di licenziamento per i lavoratori della Callmat. Una sospensione valida fino all’8 gennaio, data in cui è previsto il tavolo ministeriale del Mimit sollecitato dall'assessore regionale, Francesco Cupparo, che ha chiesto di anticipare i tempi rispetto alla convocazione…
tavolo callmat matera

Non è una fumata bianca, ma neanche nera. Diciamo grigia visto che sono state sospese le procedure di licenziamento per i lavoratori della Callmat. Una sospensione valida fino all’8 gennaio, data in cui è previsto il tavolo ministeriale del Mimit sollecitato dall’assessore regionale, Francesco Cupparo, che ha chiesto di anticipare i tempi rispetto alla convocazione fissata originariamente al 23 gennaio. Nell’attesa del vertice romano, tra le parti in causa – a cominciare dall’azienda di Matera e dalla Tim, principale committente del call center lucano – si cercheranno di trovare soluzioni in grado di mettere in sicurezza i livelli occupazionali.

La decisione

L’anticipazione del vertice arriva al termine dell’incontro che si è svolto negli uffici della Direzione sviluppo economico della Regione Basilicata, convocato per fare il punto della situazione su una crisi aziendale che rischia di tradursi nella perdita di 256 posti di lavoro.

All’incontro – coordinato dall’assessore Cupparo e dal direttore generale Antonio Bernardo – sono intervenuti i segretari regionali di Cgil, Fernando Mega, di Cisl Vincenzo Cavallo, insieme a Uil Vincenzo Tortorelli e Ugl Giuseppe Giordano, oltre a rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, l’amministratore delegato di Callmat, Fernando Giustini, e la responsabile relazioni industriali di Tim, Francesca D’Ottavio, collegati da remoto.

La dichiarazione

Sottolinea Cupparo: «In vista del tavolo ministeriale Regione, sindacati e Callmat lavoreranno per disegnare possibili scenari. Mi aspetto da Tim uno sforzo in più per assicurare i flussi necessari a garantire la tenuta dei livelli occupazionali», conclude l’assessore «sia Tim che Callmat devono farsi carico dell’impatto sociale che potrebbe determinare il licenziamento, in prima battuta, di 256 unità a cui potrebbe far seguito, entro il 2025, la restante parte dei circa 440 dipendenti».

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