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Taranto, il commissario Ferrarese alle imprese locali: «Il calcio non può morire»

Il commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2026 Massimo Ferrarese suona la veglia agli imprenditori di Confindustria. «Non possiamo lasciar morire il Taranto calcio». Il ragionamento di Ferrarese è molto chiaro: il governo sta mettendo circa 300 milioni di euro sui Giochi. Di questi ben 60 serviranno a rifare da zero lo stadio Iacovone, trasformandolo…

Il commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo 2026 Massimo Ferrarese suona la veglia agli imprenditori di Confindustria. «Non possiamo lasciar morire il Taranto calcio». Il ragionamento di Ferrarese è molto chiaro: il governo sta mettendo circa 300 milioni di euro sui Giochi. Di questi ben 60 serviranno a rifare da zero lo stadio Iacovone, trasformandolo in un gioiello moderno.

«Sarebbe assurdo – spiega all’Edicola – che il giorno dopo dei Giochi non ci fosse una squadra locale ad utilizzare quell’impianto. Taranto ha una lunga e importante storia sportiva che non può essere abbandonata al suo destino». L’appello ieri nel corso di un incontro con i vertici di Confindustria e Ance. Off the records Ferrarese ha spiegato la sua idea: serve una cordata con una decina di imprenditori pronti a tirare fuori dalle secche la società sportiva, dopo che, a quanto pare, è andato fallito il closing tra l’acquirente, il fondo anglo-americano Apex Capital e l’attuale presidente della società Massimo Giove.

«A Confindustria mi sento a casa, anni fa ho fatto parte degli organi dirigenti nazionali e conosco bene Ance, sono anche io un costruttore – spiega Ferrarese – parliamo tutti la stessa lingua. Agli imprenditori locali ho ricordato di aver vissuto esperienze simili a Brindisi. Una ventina di anni fa riportammo in vita sia la squadra di calcio che quella di pallacanestro. Quest’ultima la ripescammo dai bassifondi, da zero e la portammo nella massima serie. All’epoca ero presidente di Confindustria Brindisi e guidai una cordata di salvataggio».

I cantieri

Ferrarese ha fatto il punto della situazione. «Sono partiti tutti i cantieri. Investiti 275 milioni in 40 grandi opere in 21 comuni. Altri 35-40 milioni saranno spesi per buona parte a Taranto per imprese, logistica, turismo. L’obiettivo è di tutti i tarantini e le imprese sono una parte importante in tutto questo. È l’investimento più grande nella storia del Sud, un treno che passa una volta. I risultati li lasceremo ai figli dei nostri figli».

E dopo l’avvio del cantiere al Pala Ricciardi, il 10 gennaio andrà a gara anche il centro nautico, i cui lavori inizieranno a marzo. Per il presidente di Confindustria Salvatore Toma, «i Giochi sono una importante leva di sviluppo per il territorio». «Siamo pronti a raccogliere la sfida e dare il nostro contributo», aggiunge il presidente dell’Ance, Vito Messi.

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