Il generale Igor Kirillov, comandante della Difesa nucleare a Mosca, è rimasto ucciso in un attentato nella Capitale russa.
Oltre a Kirillov è morto anche un suo assistente. A provocare il decesso dei due è stata l’esplosione di un ordigno piazzato in uno scooter elettrico.
Gli investigatori russi hanno aperto un’indagine sulle due morti, ha affermato Svetlana Petrenko, portavoce del Comitato Investigativo russo. «Investigatori, esperti forensi e servizi operativi stanno lavorando sulla scena», si legge in un comunicato, «sono in corso attività investigative e di ricerca per stabilire tutte le circostanze di questo crimine».
Kirillov era stato condannato in contumacia da un tribunale ucraino ieri, 16 dicembre, per l’uso di armi chimiche vietate in Ucraina durante l’operazione militare russa iniziata nel febbraio 2022.
Il servizio di sicurezza ucraino, l’Sbu, aveva affermato di aver registrato più di 4.800 utilizzi di armi chimiche sul campo di battaglia dal febbraio 2022, in particolare granate da combattimento K-1.
L’ordigno che ha ucciso il generale russo era equivalente a 300 grammi di tritolo. Lo ha detto una fonte investigativa alla Tass, secondo cui gli artificieri hanno raccolto tutti gli elementi dal luogo dell’attentato a Igor Kirillov e al suo vice e hanno ispezionato l’area per verificare che non ci fossero altri esplosivi.