«Il quadro generale evidenzia il persistente divario tra Nord e Sud del Paese, un tema su cui la Cisl Puglia è impegnata da tempo nel formulare proposte concrete per la politica e le istituzioni locali». L’analisi dello studio realizzato dal Sole 24 Ore è del segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci.
Pare che a Bari si viva bene per il clima.
«Partendo dai risultati relativi al clima, sebbene positivi, non possono essere considerati pienamente soddisfacenti in un contesto generale che tendenzialmente vede le province pugliesi ancora nella seconda metà della classifica nazionale».
Ricordiamolo.
«Bari si posiziona al 65° posto, avanzando di quattro posizioni rispetto all’anno precedente; Lecce scende al 72°, perdendo una posizione; la Bat si colloca all’86°, arretrando di una posizione; Brindisi raggiunge l’89°, migliorando di 11 posizioni, risultando la provincia con il progresso più significativo; Taranto si trova al 94°, guadagnando tre posizioni, ma per esempio arriva ultima nella sezione affari e lavoro; infine, Foggia occupa il 99° posto su 107 province, pur registrando un miglioramento di otto posizioni».
Tutto sommato non malissimo.
«Certo, non vanno trascurati gli aspetti positivi che la nostra regione continua a registrare, come la crescita del PIL iniziata nel periodo post-Covid e l’aumento dell’occupazione. Essere realistici, significa riconoscere che questi segnali incoraggianti non cancellano i problemi strutturali economici e sociali regionali, che richiedono interventi sempre più mirati, urgenti ed efficaci».
Che intende dire?
«Nonostante i progressi nell’occupazione, il tasso di partecipazione di donne e giovani resta ancora molto basso, così come il numero elevato di Neet, giovani che non studiano, non si formano e né lavorano. Complessivamente per quanto riguarda il tasso di occupazione, e su cui chiediamo da tempo grande attenzione, tutte le province pugliesi si collocano al di sotto della 78ª posizione nella classifica nazionale sulla qualità della vita».
Parliamo della situazione economica.
«Come abbiamo evidenziato nell’audizione, di qualche giorno fa, in Regione sul bilancio di previsione, la situazione della Puglia desta preoccupazione, specialmente in settori chiave come l’export, produzione manifatturiera, siderurgia, l’automotive, la chimica, energia e agricoltura, che necessitano di innovazione, ricerca e investimenti ed in particolare visione, programmazione e strategie efficaci».
Cosa propone?
«La Cisl Puglia ripone grandi aspettative nella realizzazione dei progetti del PNRR, pur considerando i ritardi preoccupanti, e nell’attuazione dei fondi di coesione. Tuttavia, solo attraverso una concertazione efficace tra istituzioni e parti sociali, in una logica di reale partecipazione responsabile, così come con relazioni sindacali dove il perno sia il confronto costruttivo e la contrattazione sarà possibile trovare risposte a problemi complessi e quindi la possibilità di incrementare la produttività, attrarre investimenti per garantire occupazione di qualità e sicura, ma nello stesso tempo bisogna: contrastare la denatalità, che diventa nell’immediato ”il problema dei problemi”, la fuga dei cervelli e il divario di genere».