L’amministrazione comunale allestisce le luminarie natalizie con la scritta “XMAS” e scoppia la polemica. Il sindacato Cobas, facendosi portavoce di molti cittadini, scrive al prefetto Natalino Domenico Manno, al sindaco Vincenzo Carlà e all’associazione nazionale Partigiani d’Italia per chiedere l’immediata rimozione delle luminarie. Il motivo? La scritta richiamerebbe la Demica Mas, cioè la flottiglia fascista capitana dal Junio Valerio Borghese all’epoca della Repubblica sociale italiana.
L’aquila
«Se una luminaria con la scritta “XMAS” fosse esposta in un qualunque paese si potrebbe pensare che è dovuta al caso. Questo però non si può per Lequile, dove la nostalgia del ventennio sembra di casa», afferma Giuseppe Mancarella, segretario provinciale dei Cobas. La scritta al centro della bufera si trova in piazza Stella, nel rione Dragoni. A giugno era esplosa un’altra polemica in piena campagna elettorale per la scultura in pietra leccese, voluta dall’amministrazione comunale, raffigurante un’aquila imperiale (lo stemma del Comune di Lequile) posizionata a ridosso della chiesa di San Nicola Redentore, al centro di una rotatoria e all’ingresso del Comune. «Il monumento dell’Aquila nulla aveva a che fare con il sentimento comune dei cittadini lequilesi», spiega il sindacalista.
Il richiamo
«Ritornando alla vicenda natalizia Christmas abbreviato in XMAS, in Italia assume un significato inaccettabile riferendosi ad un periodo terribile della fine della seconda guerra mondiale poiché si può notare un richiamo alla Decima Mas. L’augurio di buon Natale può essere scritto tranquillamente in italiano senza ricorrere a dubbi acronimi in inglese», sottolinea Mancarella.
