L’incertezza che ruota attorno alle sorti del Taranto calcio sta creando tensioni nel capoluogo ionico dove nel mirino dei tifosi finisce l’amministrazione comunale e, in particolare, il sindaco Rinaldo Melucci e il suo vice Gianni Azzaro.
“Digli che il progetto si chiama serie A. Melucci buffone” è una delle frasi che si leggono sugli striscioni esposti. Il riferimento è alla trattativa per la cessione del club all’imprenditore Campbell.
Solidarietà a Melucci e Azzaro arriva da più parti. L’assessora Federica Simili afferma che «si può essere in disaccordo sulla posizione politica, sulla tifoseria di una squadra o su un semplice pensiero ma l’offesa personale è ingiusta ed è un atto che va condannato».
Per l’assessora comunale all’Ambiente, Stefania Fornaro, «leggere gli striscioni che stanno girando sui social rende tristi. Non capisco nulla di calcio ma so solo una cosa: nessuno si merita tutto questo. Dietro i ruoli politici ci sono le “persone”, le “famiglie”».
Fornaro evidenzia che «uno degli striscioni riporta una frase diventata il tormentone di una conferenza stampa: “Digli che il progetto si chiama serie A”. Forse però – constata amaramente – in pochi hanno realmente colto che quella era una frase della conferenza stampa non tradotta che il sindaco, invece, ha solo ben tradotto».
Solidarietà arriva anche dal movimento politico “Io c’entro” e da Massimiliano Stellato: «Quanto sta accadendo è preoccupante e a tratti, per chi conosce la storia della politica italiana, persino pericoloso», afferma quest’ultimo.
Su quanto accaduto indaga la Digos.