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Eolico al largo delle coste del Salento, sit-in a Porto Badisco: «Stop al mostro che minaccia il paesaggio»

Non si ferma la protesta contro l'impianto eolico offshore di Odra al largo del Salento. Un «mostro» - come lo definisce il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani - di 73 pale eoliche alte 315 metri a soli 14 chilometri dalla costa. Dopo la manifestazione di domenica scorsa a Castro, un altro…

Non si ferma la protesta contro l’impianto eolico offshore di Odra al largo del Salento. Un «mostro» – come lo definisce il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani – di 73 pale eoliche alte 315 metri a soli 14 chilometri dalla costa.

Dopo la manifestazione di domenica scorsa a Castro, un altro sit-in – a cui ha partecipato anche Pagliaro – si è tenuto stamattina a Porto Badisco con l’obiettivo di «difendere il nostro patrimonio di bellezza», afferma il consigliere regionale che parla di «un progetto folle che minaccia il tratto di mare che si estende davanti ai comuni di Otranto, Uggiano, Santa Cesarea Terme, Castro, Diso, Andrano, Tricase e Castrignano del Capo (Leuca)».

Pagliaro ricorda la sua battaglia in consiglio regionale «perché la Regione deliberasse la visione sul Piano di gestione dello spazio marittimo, e l’ex assessora all’ambiente Maraschio ebbe il coraggio di mettere dei paletti, di indicare come aree idonee per l’eolico offshore, come noi diciamo da sempre, quelle dei porti industriali, salvaguardando gli specchi di mare di particolare pregio». Il capogruppo de La Puglia domani si rivolge poi a Delli Noci – assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia -, con cui recentemente ha polemizzato, sostenendo «che segue una linea diversa, anteponendo la presunta utilità economica alla tutela del paesaggio. È vero che l’autorizzazione a questa mega centrale spetta al Ministero dell’ambiente, ma è vero anche che ci sono una serie di passaggi propedeutici in capo alla Regione. Basta guardare il disegno di legge sulle aree idonee per impianti energetici da fonti rinnovabili, per il momento bloccato nelle commissioni regionali referenti, per capire che la priorità della Regione non è la difesa del paesaggio, che sono state aperte porte, finestre e strada alla realizzazione di questo progetto. Il ddl aree idonee consente infatti l’approdo a terra delle centrali galleggianti anche nelle aree costiere di particolare pregio e fragili», aggiunge Pagliaro.

Il progetto di Odra, prosegue, «non minaccia solo una vasta area marina ma anche la costa, a terra. Come si può concepire che venga realizzato l’approdo in zona La Fraula a Santa Cesarea Terme, un’area di grande valore naturalistico e culturale? Sono previsti capannoni a Porto Badisco, e 39 chilometri di cavidotti interrati che passano anche all’interno del comune di Minervino, lambendo menhir e dolmen, fino ad arrivare alla stazione di Galatina per l’allaccio alla rete elettrica nazionale. Qui parliamo di devastazione del territorio! E allora siano chiari, lo dicano al Salento chi è favorevole e chi è contrario a questo impianto!», afferma ancora Pagliaro.

Settantadue Comuni, ricorda poi, «hanno deliberato il diniego al progetto Odra, e l’ente Parco, le Pro Loco, l’assemblea dei sindaci della Provincia di Lecce… E allora, rinsaldiamo questa catena del no, non facciamoci rubare il diritto a decidere del nostro futuro».

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