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I reali spagnoli a Napoli, a re Felipe VI il dottorato di ricerca Honoris causa in Scienze sociali

Tappa napoletana per il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia. Impegnati in visita di Stato in Italia i reali spagnoli sono stati ospitati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri a Roma e oggi nella residenza presidenziale di Villa Rosebery, a Posillipo, e sono ora al Teatro di San Carlo dove Felipe VI riceverà…

Tappa napoletana per il re di Spagna Felipe VI e la regina Letizia. Impegnati in visita di Stato in Italia i reali spagnoli sono stati ospitati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri a Roma e oggi nella residenza presidenziale di Villa Rosebery, a Posillipo, e sono ora al Teatro di San Carlo dove Felipe VI riceverà il dottorato di ricerca honoris causa in Scienze sociali e statistiche dell’università degli studi di Napoli Federico II.

L’evento, che rientra nell’ambito delle celebrazioni degli 800 anni dalla fondazione della Federico II, prevede un momento celebrativo dell’Ateneo e successivamente il rito accademico del conferimento del titolo.

«Otto secoli al servizio della cultura, della scienza, della riflessione, della conoscenza. Un traguardo per il quale mi congratulo di tutto cuore con quanti fanno parte di questa comunità accademica guidata dal rettore Lorito alla quale mi unisco con orgoglio e umiltà ben consapevole della sua importanza».

Il rettore Matteo Lorito

«Siamo felici e onorati che sua maestà abbia accettato il conferimento di un titolo di dottorato honoris causa, il primo ad essere attribuito ad un capo di Stato nella storia di questa antichissima università. Maestà tutto l’ateneo è legato e l’accoglie con le parole che l’imperatore Federico II rivolse agli studenti: vi promettiamo di onorare le vostre persone e di ordinare universalmente che da tutti siate onorati. Maestà lei entra a far parte della comunità dei federiciani illustri che include importanti figure storiche come Tommaso D’Aquino, Giordano Bruno, Giambattista Vico, e tre presidenti della Repubblica Italiana». Così il rettore Matteo Lorito dopo i saluti istituzionali per la cerimonia.

Poi ha parlato del legame tra Napoli e la Spagna «che per molti aspetti coinvolge il nostro Ateneo – spiega – il decreto Imperiale che la fondò nel lontano 5 giugno del 1224 candida la nostra università ad essere la prima istituita da uno Stato sovrano nel mondo occidentale. Per lungo tempo essa è stata l’unica dell’Antico Regno di Napoli contribuendo in maniera determinante a selezionare formare i ceti dirigenti del mezzogiorno d’Italia.

«Ma questa storia – conclude il rettore – inizia nel 1615 quando il Viceré Pedo Fernandez de Castro riformò proprio il nostro studio sul modello dell’università di Salamanca e lo trasferì in un edificio assai più confacente, il palazzo degli studi, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale. Nel secolo successivo l’ateneo passò ad occupare un’area del centro storico realizzando una sorta di campus Urbano. Oggi esso insiste su circa trentasei sedi e accoglie una popolazione studentesca di 80mila studenti e oltre 5mila dipendenti di cui 3200 professori». 

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