Sono almeno 37 le persone uccise nella notte dai bombardamenti dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Di questi, secondo Al Jazeera, 15 sono stati uccisi in un raid che ha colpito una casa nel centro della Striscia di Gaza, a ovest del campo di Nuseirat, e altri 12 sono morti nell’attacco di droni sul personale sanitario a ovest delle città di Khan Yunis e Rafah. Sei i bambini uccisi in un bombardamento contro un edificio residenziale in Al-Jalaa Street, a ovest.
Nonostante gli attacchi, Israele è tornato a negoziare con Gaza per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. La forze palestinesi di Hamas hanno comunicato per la prima volta ai mediatori che accetterà di consentire alle forze israeliane una permanenza temporanea a Gaza, dove operano, dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Rilascerebbero fino a 30 prigionieri durante la tregua di 60 giorni, in cambio della liberazione da parte di Israele di detenuti palestinesi e dell’ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza, hanno riferito i mediatori.
In Medio Oriente
Nella notte, a sud di Gerusalemme, un attacco terroristico ha preso di mira un autobus ha ucciso un 12enne e ferito diverse persone. In Libano, Israele sta iniziando a ritirare le truppe dal sud del Paese in seguito all’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah. In Siria, intanto, prosegue la transizione dopo la presa di potere da parte dei ribelli di HTS, e la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, dice che la caduta di Assad è frutto di un piano degli Usa e di Israele. Ecco tutte le notizie di oggi dal Medioriente
Cessate il fuoco tra Israele e Hamas, Sullivan incontra Netanyahu a Gerusalemme
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari a Gerusalemme. L’ultimo sforzo dell’amministrazione degli Stati Uniti per raggiungere un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Diverse immagini mostrano Sullivan mentre incontra i ministri più importanti, oltre a funzionari della Difesa, tra cui il capo dello Shin Bet Ronen Bar, il capo del Mossad David Barnea e l’uomo chiave del governo per la cattura degli ostaggi, Gal Hirsch. Dopo gli incontri in Israele, Sullivan si recherà in Qatar e in Egitto, i due Paesi arabi che, insieme agli Stati Uniti, svolgono il ruolo di mediatori tra Israele e Hamas.
Papa Francesco incontra Abbas in Vaticano: «Urge una soluzione a due Stati tra Israele e Palestina»
Oggi Papa Francesco ha ricevuto in udienza Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità nazionale palestinese. Abbas, successivamente, si è incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali. Lo fa sapere la sala stampa della Santa Sede.
«Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato – è scritto in una nota della Santa Sede – si è fatto riferimento alle buone relazioni bilaterali, sottolineando l’importante contribuito della Chiesa cattolica nella società palestinese, anche nel soccorrere la gravissima situazione umanitaria a Gaza, dove ci si auspica che quanto prima vi sia il cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi. Nel ribadire la condanna ad ogni forma di terrorismo, si è sottolineata l’importanza di raggiungere la soluzione per i due Stati solo attraverso il dialogo e la diplomazia, assicurando che Gerusalemme, protetta da uno statuto speciale, possa essere un luogo d’incontro e amicizia tra le tre grandi religioni monoteiste. Infine, si è espresso l’auspicio che il Giubileo del 2025 possa portare il ritorno dei pellegrini in Terra Santa, tanto desiderosa di pace».
Mahmoud Abbas, nel corso dell’incontro ha informato il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin della guerra di genocidio in corso condotta da Israele, la potenza occupante, nella Striscia di Gaza, l’escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e i continui crimini dei coloni e le loro violazioni contro i luoghi santi islamici e cristiani, in particolare nella città occupata di Gerusalemme e ha ringraziato il Vaticano per le sue posizioni a sostegno dei diritti del nostro popolo, primo fra tutti la creazione di uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale, basato sulla soluzione dei due Stati e sulle pertinenti risoluzioni internazionali di legittimità.
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