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Puglia, la maggioranza trema sul Bilancio: una commissione su tre boccia la manovra della Giunta

Partenza in salita per la maggioranza nell’esame del bilancio di previsione 2025 alla Regione Puglia. Ieri, nella prima giornata d’esordio nelle commissioni, la manovra finanziaria ha incassato un parere contrario e due favorevoli per il rotto della cuffia. Un risultato estremamente negativo pur trattandosi di pareri consultivi ininfluenti sull’approvazione finale. Il clima incandescente, però, non…
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Partenza in salita per la maggioranza nell’esame del bilancio di previsione 2025 alla Regione Puglia. Ieri, nella prima giornata d’esordio nelle commissioni, la manovra finanziaria ha incassato un parere contrario e due favorevoli per il rotto della cuffia. Un risultato estremamente negativo pur trattandosi di pareri consultivi ininfluenti sull’approvazione finale. Il clima incandescente, però, non lascia presagire nulla di buono in vista degli altri passaggi nelle testo delle commissioni, in particolare con l’esame della prima commissione atteso per mercoledì prossimo, per non parlare della maratona in aula.

Il rebus

La maggioranza rischia di non avere i numeri per approvare i testi finanziari con l’ipotesi di un clamoroso K.o. (sarebbe la prima volta nella storia regionale) che manderebbe tutti a casa o, in alternativa, all’esercizio provvisorio. A preoccupare sono sempre i mal di pancia diffusi, aggravati di recente dalle polemiche sull’accordo di Coesione. In particolare Azione (i consiglieri Sergio Clemente e il capogruppo Ruggero Mennea), Grazia Di Bari per i Cinque Stelle, Michele Mazzarano del Partito democratico. I quattro hanno confermato le posizioni critiche con altrettanti voti di astensione espressi nelle sedute di commissione di ieri.

Le bocciature

Nella commissione sanità, ad esempio, l’astensione di Mazzarano è stata determinante per la bocciatura del bilancio. «È una manovra amorfa – ha detto in aula il consigliere di Massafra – priva di segnali concreti, senza fondi dedicati per l’autismo e infarcita di scelte capestro, ad esempio l’accordo con i medici di medicina generale sul contratto integrativo da 51 milioni di euro». Un’uscita probabilmente inopportuna, secondo molti, considerando le ristrettezze economiche su cui anche le minoranze hanno chiesto chiarimenti, così come sulla creazione della nuova azienda sanitaria per il pediatrico Giovanni XXIII di Bari, distaccato dal Policlinico in assenza di personale specializzato e modelli organizzativi. Ancora, dubbi sul cambio in corsa degli accreditamenti delle strutture sanitarie, ma anche sull’abolizione dei tetti di spesa per le cliniche private una volta esaurito il budget annuale per i rimborsi alle prestazioni. Il consigliere Renato Perrini di Fratelli d’Italia ha rivendicato norme e fondi per il trasferimento dei reparti ospedalieri nei nuovi ospedali Monopoli-Fasano e San Cataldo di Taranto. L’assessore al bilancio Fabiano Amati, presente ai lavori, ha replicato a tutte le osservazioni.

Le precisazioni

Per l’autismo, in particolare, Amati ha garantito una dotazione per l’attuazione di metodi innovativi del trattamento dei disturbi per lo spettro dell’autismo da 4,5 milioni di euro iscritta nel tabulato per l’anno 2025. L’assessore ha anche detto che il governo regionale si è impegnato ad accogliere la richiesta del Gruppo M5S di mettere nel pluriennale 2025-2026 le risorse per l’integrazione scolastica. Sull’integrativo per i medici di medicina di base ha detto che rientra nella logica di decongestionare i Pronto soccorso. Il direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro ha difeso l’accordo di medicina generale l’ultimo accordo integrativo regionale è stato sottoscritto quasi vent’anni fa e punta a ridurre gli accesi impropri al Pronto soccorso che oggi registra una percentuale dell’80%. E poi una miglior appropriatezza delle prescrizioni specialistici ambulatoriale e strumentale fornendo un collaboratore di studio e un infermiere, a ciascun medico di medicina generale. Questo perché oggi su 3462 ambulatori di medici di base, solo poco più di 600 sono dotati di una struttura simile. In seconda commissione, invece, il parere è stato favorevole con quattro si e l’astensione di altri cinque componenti, fra cui Di Bari del M5s e dei consiglieri di minoranza Scatigna (Fdi), Di Cuia (FI), Romito (Lega) e Stellato (Misto). Astensioni “benevole” forse intercettate in caso di necessità. Infine in quinta commissione cinque “si” e tre astensioni (Di Cuia, La Notte e Spina).

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