Non va giù ad Azione la bozza di bilancio di previsione licenziato in giunta regionale, quello stesso documento firmato dal neo-assessore al Bilancio, Fabiano Amati, disconosciuto dal suo (ormai ex) partito. Un segnale chiaro contro la maggioranza di Michele Emiliano, ribadito più volte. E ancora oggi sottolineato con quello che è il cuore della linea politica: i conti.
I propositi
I consiglieri regionali di Azione Ruggiero Mennea e Sergio Clemente non lasciano margini: «Proveremo a cambiare radicalmente questo bilancio. Dobbiamo partire dai bisogni primari dei cittadini». E ancora aggiungono: «Chi non ha la possibilità di acquistare beni di prima necessità, chi non riesce a sfamare la propria famiglia e non si può curare è destinato all’oblio e all’autoestinzione. Se non ci occupassimo di queste oltre 500mila famiglie che versano in tali gravissime difficoltà, non faremmo il nostro dovere. Dovremmo, anzi, prevedere una tassazione per i redditi più alti per sostenere le famiglie più fragili in condizioni di povertà alimentare e sanitaria che, giorno dopo giorno, stanno lasciando indietro sempre più tanti nostri concittadini». Insomma una bocciatura tout court. Senza margini di interpretazione.
L’appello ai Cinque Stelle
I due consiglieri di Azione tendono una mano ai grillini: «La collega Rosa Barone, nel suo ruolo di assessora al Welfare, ha svolto un ottimo lavoro nella lotta alle povertà, in particolar modo nel campo della lotta agli sprechi alimentari, e ci aspettiamo che anche lei ed il suo gruppo siano pronti a sostenere questo tipo di emendamenti, che puntano alla soluzione di problemi di sopravvivenza dei cittadini e non di altri interventi che hanno il sapore della propaganda elettorale».
L’attacco ad Amati
Per Mennea e Clemente il documento appena licenziato dalla giunta Emiliano è solo «uno spot elettorale» e ancor più forte è l’annuncio di guerra: «Daremo, quindi, battaglia, e invitiamo gli altri gruppi politici di maggioranza e opposizione a unirsi a noi per cambiare il verso di questo bilancio». Poi la stilettata al loro ex compagno di partito, oggi assessore, Fabiano Amati: «Avevamo avanzato diverse proposte: il finanziamento per l’acquisto dei defibrillatori semiautomatici, che riducono notevolmente il rischio di morte in caso di infarto, il finanziamento della legge regionale che prevede misure in favore degli adolescenti, sempre più a rischio di dipendenze. Avevamo chiesto il finanziamento di interventi di mobilità sostenibile e di sicurezza nel settore trasporti in un territorio complicato come quello garganico», scrivono, ma il tema più importante, «bellamente ignorato», a parer loro riguarda la lotta alla povertà, «con la richiesta di un importante finanziamento della legge regionale 13 del 2017. Siamo stati completamente ignorati, nonostante l’“amico” Amati abbia ricevuto prima dell’approvazione del bilancio in giunta le nostre proposte».