È stata archiviata l’indagine a carico di sette poliziotti in servizio alla Questura di Bari (due di loro già in pensione quando sono partite le indagini), accusati di aver falsificato i verbali di distruzione di alcune armi e di averle consegnate all’allora gip di Bari Giuseppe De Benedictis.
È quanto ha stabilito la gip di Lecce, Giulia Proto.
Per De Benedictis, a maggio, è diventata definitiva la condanna a nove anni e tre mesi di reclusione per la detenzione di un arsenale di oltre 200 tra armi (anche da guerra) e munizioni, custodito in una villa di Andria. Alcune di quelle armi sarebbero state fornite al giudice – secondo l’accusa – dall’ex responsabile del nucleo artificieri della Questura di Bari, Leonardo Bizzoco, a processo a Lecce. Ma non dai sette suoi sottoposti per i quali oggi è arrivata l’archiviazione.
I poliziotti erano difesi dagli avvocati Massimo Chiusolo, Emiliano D’Alessandro e Raffaele Pesce. Per due di loro non si sarebbe comunque potuto procedere per l’intervento della prescrizione.
Il pm Alessandro Prontera, che ha chiesto l’archiviazione, ha rilevato la «sostanziale buona fede» dei poliziotti, che avrebbero affidato a Bizzoco, loro superiore, «la gestione esclusiva della procedura» di distruzione delle armi e «del conseguente verbale di attestazione di operazioni compiute».
Al massimo, nei loro confronti, si può rilevare un «approccio superficiale» nel delegare le procedure a Bizzoco, «limitandosi a prenderne atto e ad apporre la firma sui verbali».
Nella richiesta di archiviazione si legge che «il rapporto con il giudice De Benedictis era certamente appannaggio esclusivo del solo Leonardo Bizzoco, come emerso nelle investigazioni svolte».
De Benedictis è anche stato condannato in appello a sette anni di reclusione per corruzione in atti giudiziari, per le presunte tangenti avute dall’avvocato Giancarlo Chiariello (condannato a sei anni) in cambio della scarcerazione di alcuni clienti del penalista.