Le incertezze sul futuro dei dipendenti dello stabilimento di Melfi di Stellantis non si attenuano dopo l’assemblea pubblica nella sala consiliare del Comune e le rassicurazioni dell’assessore regionale alle Attività produttive Francesco Cupparo.
La politica
Al fianco di sindacati e lavoratori si è schierato anche il Partito democratico. «Pieno sostegno a Cgil, Cisl e Uil per la battaglia che stanno affrontando in un momento di grande apprensione per lavoratori, amministrazioni locali e sindacati visto il destino incerto di centinaia di operai diretti e dell’indotto, e di tutte le loro famiglie – spiega il deputato Enzo Amendola – La Basilicata in questo difficile momento deve essere unita: perciò chiediamo al presidente della Regione Vito Bardi e ai deputati del centrodestra lucano di sostenere l’emendamento delle opposizioni contro il taglio del fondo da 4,6 miliardi di euro per l’automotive».
La proposta unitaria è stata presentata, infatti, in commissione bilancio. «Se il centrodestra ha a cuore il destino economico e sociale di un’intera regione – conclude Amendola – abbia il coraggio di appoggiare l’emendamento per rimettere il fondo e salvaguardare produzioni e lavoro di Stellantis e della filiera che comprende anche tante piccole e medie imprese lucane».
I sindacati
Proseguono intanto le proteste delle sigle in tutta Italia Melfi compresa, dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Tavares. «La crisi nell’area industriale di Melfi viene scaricata sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici. Alla Deal, azienda in subappalto dell’indotto Stellantis di Melfi, gli addetti da tempo subiscono disagi a causa dei ritardi nei pagamenti dello stipendio. Anche questo mese i lavoratori ancora attendono lo stipendio, con un ritardo di quindici giorni. Una consuetudine che sta mettendo in crisi i lavoratori e le loro famiglie, che non possono provvedere alle spese primarie», denuncia la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita.
«L’azienda – spiega – ha spiegato che il ritardo è dovuto a sua volta ai ritardi di Stellantis nel pagamento delle commesse. Riteniamo questo un atteggiamento irresponsabile e illegittimo contro i lavoratori, sui quali si continua a scaricare la crisi del settore e della multinazionale, lavoratori che continuano a fare i sacrifici senza alcun riconoscimento e senza stipendio».