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Tennis, ora si giochi la partita dell’uguaglianza di genere sui media

Il 2024 è stato un anno straordinario per il tennis, con successi senza precedenti sia nel settore maschile che in quello femminile. Tuttavia, emerge una disparità evidente nella copertura mediatica tra i campioni e le campionesse.

Prendiamo ad esempio Jannik Sinner e Jasmine Paolini, due stelle italiane che hanno brillato in questa stagione. Sinner ha dominato le prime pagine con i suoi trionfi: due titoli del Grande Slam, le ATP Finals e la Coppa Davis. L’altoatesino ha vissuto un’annata da record, vincendo 73 delle 79 partite giocate, con una percentuale di successi del 92,4%. Ha eguagliato un primato di Roger Federer, vincendo almeno un set in ogni partita disputata nell’arco dell’intera stagione.

Questi risultati straordinari hanno catturato l’attenzione del pubblico italiano, con picchi di ascolti televisivi che hanno superato i 3 milioni di spettatori. Ma quanti di noi conoscono i risultati altrettanto impressionanti di Jasmine Paolini? La tennista toscana ha raggiunto due finali Slam (Roland Garros e Wimbledon), ha vinto il suo primo titolo WTA 1000 a Dubai e ha guidato l’Italia alla vittoria nella Billie Jean King Cup. Paolini ha iniziato l’anno da numero 30 del mondo ed è arrivata fino alla quarta posizione del ranking WTA, eguagliando il miglior piazzamento mai raggiunto da un’italiana. Eppure, il suo nome non risuona con la stessa frequenza di quello di Sinner nei media.

Ci dobbiamo chiedere: perché questa disparità? È solo una questione di appeal commerciale o c’è qualcosa di più profondo?

Forse Sinner “vende” di più perché il tennis maschile ha storicamente goduto di maggiore visibilità? O forse siamo di fronte a un pregiudizio di genere radicato nel mondo dello sport e dei media?

La copertura mediatica dello sport femminile è ancora molto indietro rispetto a quella maschile.

Questa disparità ha conseguenze significative: quando le ragazze non vedono atlete donne celebrate nei media, ricevono il messaggio che lo sport non è uno spazio per loro.

È in questo contesto che si inserisce l’iniziativa rivoluzionaria di Whoopi Goldberg: l’All Women’s Sports Network (AWSN). Lanciato il 13 novembre 2024, AWSN è il primo canale televisivo 24/7 interamente dedicato allo sport femminile. Disponibile in 65 paesi e con una potenziale audience di oltre 2 miliardi di persone, il network si propone di dare visibilità a una vasta gamma di discipline sportive femminili, dal calcio al cricket, dal tennis alla pallavolo.

“Se una donna sta giocando, noi la trasmetteremo”, ha dichiarato Goldberg con entusiasmo. L’attrice e comica, nota per il suo impegno sociale, ha lavorato per 16 anni a questo progetto, convinta dell’importanza di dare alle atlete lo spazio che meritano nel panorama mediatico. L’iniziativa di Goldberg arriva in un momento cruciale. Secondo le Nazioni Unite, 7 persone su 10 guardano sport femminili, e oltre la metà ha iniziato negli ultimi tre anni. C’è una domanda crescente di contenuti sportivi al femminile, ma finora mancava una piattaforma dedicata.

AWSN non è solo un canale televisivo, ma una vera e propria rivoluzione culturale. Pensate all’impatto che potrebbe avere sulle giovani atlete vedere le loro eroine celebrate quotidianamente. Il successo di AWSN dipenderà dalla nostra capacità di sostenere questa rivoluzione. Saremo in grado di sintonizzarci, di tifare, di dare alle atlete l’attenzione che meritano?

È tempo di riflettere su come possiamo bilanciare la copertura mediatica e dare il giusto riconoscimento a tutti i nostri campioni, indipendentemente dal genere.

La palla, per così dire, è nel nostro campo. Siamo pronti a giocare questa partita per l’uguaglianza nello sport?

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