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Gli studenti pugliesi incontrano il figlio di Pio La Torre: «Lotta contro la mafia è battaglia di democrazia»

«La lotta per la legalità è parte della più generale battaglia per la democrazia». È il messaggio lanciato oggi, nell’Agorà del Consiglio regionale della Puglia agli studenti di tre istituti, da Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 per la sua attività di contrasto alla mafia che si…

«La lotta per la legalità è parte della più generale battaglia per la democrazia». È il messaggio lanciato oggi, nell’Agorà del Consiglio regionale della Puglia agli studenti di tre istituti, da Franco La Torre, figlio di Pio, ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 per la sua attività di contrasto alla mafia che si è poi concretizzata nell’approvazione della legge che porta il suo nome e che introduce nel codice penale il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e la confisca dei beni.

Franco La Torre è stato ospite della seconda giornata di “Incontri sulla legalità“, l’iniziativa ideata e realizzata dalla Commissione regionale di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, guidata da Renato Perrini, che ha visto la partecipazione di circa duecento ragazzi degli istituti scolastici Ferraris De Marco Valzani di Brindisi, Salvemini di Alessano e Plateja di Taranto.

«Sin dal mio insediamento alla presidenza ho voluto aprire i lavori di questa commissione all’interazione con i ragazzi, perché – ha spiegato Perrini – la lotta alla criminalità e l’impegno per la legalità parte dalle azioni di tutti i giorni».

In questo senso, dunque, è la cultura mafiosa da eradicare, ha sostenuto Franco La Torre, «perché la lotta contro la mafia è parte della più generale battaglia per la democrazia. Laddove opera la mafia vengono compressi i diritti costituzionali: il diritto al lavoro, alla libera espressione del voto, alla salute, a fare impresa, alla libera informazione, a un ambiente sano…». Quindi l’antimafia non è solo lotta per la legalità, di cui si occupano magistratura e forze dell’ordine, ma «impegno civico e democratico». E che dovrebbe essere anche impegno politico: «Mio padre – ha detto – è morto 42 anni fa, è stato l’unico parlamentare ucciso dalla mafia. Per fortuna. Ma ci si interroga sul ruolo e sull’impegno della politica».

Ai ragazzi è stato presentato anche il cortometraggio “Il giorno di Sofia”, realizzato da Aps Tracce Creative e vincitore dell’avviso “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”.

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