Primi tempi da ‘nomination agli Oscar’. Secondi quarantacinque minuti troppo spesso ‘fantozziani’, con una sceneggiatura tragicomica, dal retrogusto amaro sullo sfondo. Il Bari continua a viaggiare a corrente alternata, soprattutto in tema di prestazioni: vince; a tratti dà anche spettacolo; passo dopo passo sta riuscendo nell’intento di recuperare punti e scalare la classifica. Allo stesso tempo però non smette di farsi male da solo, tanto da riproporre, di settimana in settimana, un rischiosissimo harakiri, recitando un copione opposto rispetto a quello intitolato ‘continuità’, decisivo per chi aspira a proiettare sul ‘grande schermo’ della Serie B un ‘film di successo’. Anche contro il Cittadella i biancorossi hanno corso il serio pericolo di mandare in fumo una vittoria che al termine della prima frazione era pressoché acquisita, grazie alle grandi firme di Lasagna, Sibilli e Maiello. Tutta colpa di una seconda metà di gara da incubo, purtroppo non un inedito nel campionato ’24-‘25, come testimoniano statistiche inequivocabili.
I numeri
Cali di attenzione, topiche madornali, leggerezze imperdonabili. Un atteggiamento reiterato ormai nel tempo tra il 45’ e il 90’, con effetti devastanti sul piano dei risultati e della classifica: basti pensare che 9 dei 13 gol subiti dal Bari in 14 partite, pari ad una percentuale del 70% delle reti totali al passivo, sono stati incassati nei secondi tempi di gioco. La formazione di Moreno Longo è quarta in questa speciale classifica che analizza la permeabilità delle difese dopo l’intervallo. La squadra pugliese ha gettato al vento ben nove volte la vittoria, dilapidando il risultato sempre nella seconda frazione di gara. Solo in quattro partite ha portato a casa i 3 punti, difendendo il parziale a favore. Altrettante sono state le rimonte, una la sconfitta, per un totale di 16 punti conquistati su un potenziale di 27, laddove il Bari avesse mantenuto il vantaggio fino al 90’.
L’elenco delle partite
Modena-Bari 2-1: rete di Mendes al 62’, decisiva per la vittoria degli emiliani in rimonta; Bari-Cosenza 1-1: pareggio di Fumagalli su calcio di rigore all’87’; Cremonese-Bari 1-1: pareggio di Sernicola al 70’; Bari-Catanzaro 1-1: pareggio di Iemmello al 74’; Bari-Reggiana 2-2: pareggio subito tra l’82’ e l’87’, per effetto delle reti segnate da Lucchesi e Gondo (r); Bari-Cittadella 3-2: sul parziale di 3-0 reti, reti di Carrisoni e Pandolfi, messe a referto tra il 52’ e il 55’. Alle otto marcature appena elencate, decisive ai fini del risultato, si aggiunge quella segnata da Artistico nell’ambito della sconfitta per 3-1 incassata contro la Juve Stabia; marcatura valida per il momentaneo 3-0 prima dell’inutile jolly pescato da Ricci al 93’.
La virtù
Le statiche appena passate in rassegna assumono un significato ancora più profondo in riferimento alla capacità del Bari di blindare la propria porta nei primi tempi: soltanto 4 le reti subite. Nessuno da questo punto di vista ha fatto meglio dei biancorossi in Serie B.
Le cause
La rimonta fortunatamente non andata a buon fine contro il Cittadella è stata ascritta dal tecnico Longo ad una «involuzione mentale», piuttosto che ad un calo fisico. Un concetto più condivisibile considerando che contro i veneti l’uno-due mortifero che ha riaperto la partita è maturato a inizio ripresa, in un momento del match nel quale dunque era da escludere un gap dal punto di vista atletico. La sensazione è che invece la squadra non riesca a dare continuità al calcio di Longo, fatto di alta intensità, pressing asfissiante al portatore di palla e verticalità, cedendo il passo troppo presto all’avversario di turno; che si chiami Cosenza, Cremonese, Reggiana, Salernitana o Cittadella. Da registrare anche l’impatto anonimo delle seconde linee, spesso non all’altezza dei titolari.