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Ciccolella: «Sostegno alle aziende? Bisogna contenere i costi energetici» – L’INTERVISTA

Ciccolella rappresenta una delle maggiori realtà europee nella produzione di rose e leader a livello mondiale per quanto riguarda la produzione di anthurium (64 diverse varietà di rose e 25 di anthurium).Grande azienda florovivaistica in Europa, è specializzata nella distribuzione e nell’offerta della più completa gamma di prodotti floreali, dalle altre varietà di fiori, ai…

Ciccolella rappresenta una delle maggiori realtà europee nella produzione di rose e leader a livello mondiale per quanto riguarda la produzione di anthurium (64 diverse varietà di rose e 25 di anthurium).
Grande azienda florovivaistica in Europa, è specializzata nella distribuzione e nell’offerta della più completa gamma di prodotti floreali, dalle altre varietà di fiori, ai bouquet, alle composizioni, alle piante.
La società dispone di circa 100 ettari di serre nei vari siti produttivi in Italia e gestisce la distribuzione attraverso le proprie aziende in Olanda specializzate nella commercializzazione dei prodotti florovivaistici in tutto il continente.

Operativamente il gruppo è suddiviso in Strategic Business Unit (Sbu) con la Sbu1 che opera principalmente nell’ambito della produzione di fiori freschi recisi, mentre la Sbu2 è attiva nella commercializzazione di fiori, piante in vaso e composizioni floreali su tutto il mercato europeo. Relativamente ai dati in controluce dell’ultima produzione florovivaistica abbiamo fatto il punto con il presidente del Gruppo Ciccolella, Vincenzo.

Che stagione è stata questa appena passata?

«Decisamente un‘ottima stagione, sia per la produzione che per l’export».

Ma Coldiretti parla di un mercato in calo del 15 per cento negli ultimi dieci anni e di una “aggressione” del mercato straniero in Italia?

«Al di là di un leggero calo della Germania, Francia e Olanda rispondono sempre bene. Poi l’Olanda rimane l’hub principale per i mercati d’oltre Europa».

Dunque non c’è crisi?

«Assolutamente no! C’è una importante produzione e l’export continua ad essere eccellente e alto. Insomma il nostro comparto è in buona salute».

Qual è dunque il punto critico, se c’è, che andrebbe affrontato e risolto?

«Decisamente quello dei costi spropositati dell’energia. Non si possono sopportare costi di bollette così alte, che penalizzano le imprese sulle prospettive di crescita. Noi rappresentiamo una delle industrie più importanti d’Italia, e in modo particolare del Mezzogiorno. Una industria che andrebbe incentivata per creare ancora più economia e occupazione territoriale invece di trovare ostacoli burocratici e produttivi».

Il tema del risparmio energetico è sempre stato un punto focale delle attività del Gruppo Ciccolella che già, anni fa, entrata nella short list ministeriale, nella proposta di fruizione degli impianti di Termine Imerese, aveva puntato sulla realizzazione di serre per la produzione di fiori e piante dotate di panelli fotovoltaici per garantire energia a basso costo.

«Si dovrebbe fare come in Germania che, da subito, ha destinato il 40 per cento della produzione energetica da fonti rinnovabili per la competitività delle imprese» afferma Ciccolella.

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