Tensione alle stelle nel Partito democratico pugliese dopo lo scoppio del caso Mazzarano, l’ex consigliere regionale dem, attuale presidente di commissione, entrato in rotta di collisione con il segretario regionale Domenico De Santis. Pomo della discordia il commissariamento della segreteria Pd di Massafra che ha appoggiato con le dimissioni dei propri consiglieri lo scioglimento dell’amministrazione locale a guida centrosinistra.
Il caso
Un atto grave per De Santis preso in audita altera parte rispetto ai vertici del partito. Per il presidente Michele Mazzarano, invece, una punizione ingiusta visto che il caso analogo al comune di Taranto, dove il gruppo Pd ha battuto la strada della sfiducia contro il sindaco Melucci, poi fallita, è rimasto senza conseguenze. «L’ennesima scorribanda sui territori della segreteria dem», l’ha definita Mazzarano, «per condurre guerre politiche al di fuori delle questioni locali». Mazzarano se l’è presa anche con il presidente Emiliano reo di restare alla finestra di fronte alle manovre di De Santis che sgretolano la tenuta della maggioranza alla regione Puglia. Il segretario De Santis dal canto suo ha replicato a muso duro chiedendo a Mazzarano, espulso dal partito per una vicenda giudiziaria e impossibilitato per cinque anni a rientrarvi, a tenersi fuori dalle diatribe interne.
Le tensioni
Lo scontro ha creato l’inevitabile spaccatura nel Partito democratico pugliese. Un pezzo a caldo ha chiesto il ritiro del commissariamento di Massafra appoggiando di fatto Mazzarano. Un altro, che fa capo ai segretari provinciali, s’è schierato con De Santis. «In merito ai fatti accaduti», si legge nella nota a firma dei coordinatori Anna Filippetti (Taranto), Pino Giulitto (Bari), Luciano Marrocco (Lecce), Francesco Rogoli (Brindisi) Lorenzo Marchio Rossi (Bat) Pierpaolo D’Arienzo (Foggia), «ribadiamo totale fiducia alla segreteria regionale ed in particolare del segretario Domenico De Santis. Che ha tracciato da sempre, senza prevaricazioni, un percorso ispirato ad un leale rapporto con i circoli e le federazioni provinciali, soprattutto quando le scelte miravano a tutelare e garantire il partito».
Nel frattempo Mazzarano prepara la vendetta politica e s’è alleato con gruppo di Azione entrato in rotta di collisione con la maggioranza regionale dopo il rimpasto di giunta che ha promosso il consigliere Fabiano Amati all’assessorato al bilancio in disaccordo con il capogruppo Ruggero Mennea ed il consigliere Sergio Clemente.
Il 29 novembre Mazzarano e Azione hanno convocato una conferenza stampa per evidenziare le criticità del campo largo regionale. Un’escalation che rischia di mandare all’aria l’approvazione di provvedimenti importanti a partire dal bilancio di previsione 2025.