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Abusò della figlia e della nipote di 14 anni: condannato a sette anni un 43enne di Lecce

Sette anni di carcere, per violenza sessuale aggravata dal vicolo di parentela, al 43enne leccese accusato di aver abusato della figlia e della nipote. La sentenza di primo grado è stata emessa dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce, presieduta dal giudice Fabrizio Malagnino. I fatti si sarebbero svolti tra il 2016 e il…

Sette anni di carcere, per violenza sessuale aggravata dal vicolo di parentela, al 43enne leccese accusato di aver abusato della figlia e della nipote. La sentenza di primo grado è stata emessa dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce, presieduta dal giudice Fabrizio Malagnino. I fatti si sarebbero svolti tra il 2016 e il 2018, quando entrambe le vittime avevano quattordici anni.

La denuncia

L’uomo avrebbe abusato in più occasioni della nipotina, sino al luglio del 2018, durante i riposini pomeridiani nello stesso letto, dopo i pranzi in famiglia. Due anni prima, vittima degli stessi comportamenti sarebbe stata la figlia mentre dormiva nel proprio letto. L’inchiesta è nata in seguito alla denuncia della figlia, assistita dagli avvocati Salvatore Donadei e Raffaele Benfatto. La nipote, invece, è difesa dall’avvocato Paolo Marseglia. L’accusa è stata sostenuta dalla pm Erika Masetti.

Il risarcimento

L’uomo, che lavora in un noto locale del capoluogo, è stato condannato anche al pagamento di unrisalcimento di 30mila euro in favore della figlia. Il 43enne ha anche perso la responsabilità genitoriale e ogni diritto alimentare e successorio nei confronti delle vittime. Inoltre è stato anche interdetto dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno e da qualsiasi incarico in scuole e in altre strutture pubbliche frequentate da minori.

Il ricorso

Il 43enne era stato mandato sul banco degli imputati dalla giudice Alessandra Sermarini al termine dell’udienza preliminare del 12 aprile del 2023, su sollecitazione della sostituta procuratrice Erika Masetti che, durante il dibattimento, aveva invocato una condanna a sei anni e mezzo di reclusione. Entro novanta giorni il tribunale di Lecce depositerà le motivazioni della sentenza. Una volta depositate, l’uomo valuterà il ricorso in appello con l’avvocato Piero Antonio Romano.

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