Si torna a parlare del futuro dell’ospedale “Giuseppe Moscati”. «Chiuderlo sarebbe assurdo dopo tutti gli investimenti», dice il consigliere regionale di FdI Renato Perrini, vicepresidente della commissione Sanità, che ha chiesto l’audizione dell’assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese sul caso. Per Perrini «oggi è importante sapere quale sia il futuro che la Regione immagina per il Moscati, soprattutto alla luce degli investimenti sostenuti. Una domanda che intendo porre al neo assessore alla sanità Raffaele Piemontese. Sarebbe assurdo, infatti, chiuderlo».
Il polo oncologico
L’ospedale Moscati è diventato in questi anni un polo oncologico d’eccellenza. Fa parte della rete oncologica pugliese come hub del polo ionico-adriatico. «Un risultato al quale sento di aver collaborato molto», spiega Perrini. «Sono stato presente e pressante così tanto sui cantieri, profondendo tutto l’impegno politico possibile, convinto come sono che il ruolo dell’opposizione può essere un ruolo propositivo, se viene svolto nell’interesse dei cittadini. Lo scorso giugno, per esempio, ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore ai Trasporti per sollecitare l’approvazione del progetto definitivo delle infrastrutture per la realizzazione delle linee portanti elettriche della rete Bus Rapid Transit (Brt), previsto dal piano urbano della Mobilità Sostenibile di Taranto. Poi ho sollecitato interventi urgenti sia per rendere fruibile il parcheggio, sia per installare le pensiline all’esterno della struttura per alleviare i disagi dei pazienti e alle famiglie», spiega il consigliere regionale.
La viabilità
«Nelle scorse ore ho sollecitato i tecnici e la direzione dell’Asl di Taranto per riorganizzare il parcheggio interno rendendolo ordinato e organizzato. All’esterno dell’area parcheggio, invece, sto verificando quotidianamente come stanno procedendo i lavori programmati dal Comune di Statte per ripristinare la viabilità e riorganizzare l’area per renderla fruibile, considerato che all’ospedale Moscati accedono anche pazienti che risiedono fuori Regione», precisa Perrini.