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Emergenza idrica in Basilicata, in arrivo l’acqua dal Basento ma è rebus sulla potabilità

Emergenza idrica, lunedì mattina dai rubinetti di 140mila lucani comincerà a sgorgare l’acqua del fiume Basento. A patto che tutte le analisi sulla potabilità diano esito positivo. È la decisione presa ieri durante la riunione dell’Unità di crisi, alla quale è seguito l’incontro tra il governatore lucano e commissario per l’emergenza idrica Vito Bardi e…

Emergenza idrica, lunedì mattina dai rubinetti di 140mila lucani comincerà a sgorgare l’acqua del fiume Basento. A patto che tutte le analisi sulla potabilità diano esito positivo. È la decisione presa ieri durante la riunione dell’Unità di crisi, alla quale è seguito l’incontro tra il governatore lucano e commissario per l’emergenza idrica Vito Bardi e i sindaci dei 29 comuni serviti dallo schema Basento-Camastra. Nell’attesa si va verso nuove limitazioni.

L’emergenza

Per Bardi i lucani stanno pagando il prezzo di una «passata cattiva gestione degli invasi». Nei prossimi giorni, ottenuto il definitivo certificato di potabilizzazione, l’acqua del Basento sarà convogliata nella diga della Camastra, ormai a secco, attraverso un sistema di condutture. Il lavori sono terminati. «In via eccezionale e per due giorni ci saranno ulteriori restrizioni temporali e nell’erogazione per consentire le manovre tecniche finalizzate ad abilitare l’ulteriore fonte d’acqua, quella del fiume». Le restrizioni saranno limitate a sabato e domenica: sabato sarà disponibile acqua potabile dalle 7 alle 20 e domenica dalle 7 alle 15. Ieri e oggi e dopodomani, invece, sono previsti gli stessi orari: dalle 18.30 alle 6.30. Per quanto riguarda gli interventi in corso, oggi le pompe sistemate nel punto di emungimento, tra Castelmezzano e Albano di Lucania, hanno iniziato a sollevare acqua per trasportarla lungo le condotte sistemate accanto al fiume, nel cosiddetto Camastrino.

Le analisi

In questa vasca della acque di scolo, realizzata nell’invaso del Camastra, il flusso proveniente dal Basento sarà sottoposto oggi a un campionamento. Dopo i risultati delle analisi, l’acqua convoglierà nell’impianto di Masseria Romaniello per un processo di potabilizzazione di circa 30 ore. Seguirà un nuovo campionamento in seguito al quale occorreranno circa 48 ore per poter processare le analisi e verificare la potabilità. Solo allora l’acqua potrà essere messa in rete per uso potabile. I dati disponibili, relativi ai campionamenti del 5 e del 13 novembre scorsi, come ha rassicurato il dirigente dell’Arpab Donato Ramunno, sono rassicuranti anche per quanto riguarda la radioattività. All’unità di crisi è intervenuto in video conferenza Luca Lucentini, direttore del Centro nazionale Sicurezza sulle acque dell’Istituto superiore di Sanità, chiamato dalla Regione per un supporto tecnico. L’esperto, che valuterà tutti i dati dei campionamenti, ha ritenuto esaustiva la soluzione che prevede rilievi quotidiani di Acquedotto Lucano e settimanali di Arpab, evidenziando un’elevata qualità del potabilizzatiore di Masseria Romaniello.

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