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La magia di Bari: incantare anche chi la vive tutti i giorni

Mimmo si svegliò di soprassalto quella mattina di novembre del 2024 a Bari. Il calendario olografico lampeggiava: 20 novembre. A cinquant’anni, sentiva il peso dell’età mentre si preparava per un’altra giornata da impiegato comunale. Guardando fuori dalla finestra, vide Bari sospesa tra passato e futuro: signore che stendevano panni sui balconi liberty e droni che consegnavano colazioni in Bari Vecchia. Sorrise, apprezzando quel mix unico di tradizione e innovazione che caratterizzava la sua città. Mentre si vestiva, lasciò vagare la mente, immaginando come sarebbe stata la settimana a venire. Nella sua fantasia, si vide partecipare a una serie di eventi che avrebbero animato Bari nei giorni successivi.

Si immaginò una sagra autunnale, dove una nonnina gli avrebbe offerto assaggi di specialità locali. Il profumo di funghi e castagne gli solleticava le narici anche solo nel pensiero. «Mannaggia a me – si disse spero di non dimenticare il portafoglio come al solito». Poi, nella sua mente, si ritrovò al BIG – Bari International Gender festival. Si vide confuso ma affascinato dalle performance artistiche, cercando di capire il significato di installazioni che sfidavano ogni sua concezione di genere. «Mamma mia – immaginò di sussurrare a un vicino – e io che pensavo che il genere fosse solo una questione di pasta». Nella sua fantasia, visitò anche la mostra “Enjoy the Collapse” nello Spazio Murat. Si immaginò mentre faceva battute sui taralli davanti a opere d’arte provocatorie, guadagnandosi sguardi misti tra il divertito e l’esasperato dagli altri visitatori.

Mimmo fantasticò di partecipare all’incontro “Fratelli tutti” nel centro interculturale Ponte ad Oriente. Nella sua mente, si vide riflettere profondamente sulla riconciliazione, pensando persino di fare pace con suo fratello dopo vent’anni di litigio per l’ultimo pezzo di focaccia. «Forse è ora di lasciar perdere – pensò, anche se quella focaccia era davvero buona». Si immaginò persino di dirigere un coro alla festa di Santa Cecilia a Ruvo di Puglia. Nella sua visione, si vide agitare le braccia in modo caotico, cercando di seguire il tempo della musica, mentre un gruppo di anziani cantava con entusiasmo. Sorprendentemente, nella sua fantasia, questa performance gli valse una standing ovation. «Chi l’avrebbe mai detto – pensò sorridendo – che il mio talento nascosto fosse la direzione corale?».

Nella sua visione, per la Giornata nazionale dell’albero, adottò un piccolo ulivo che chiamò affettuosamente “Olivio”. Si immaginò mentre gli parlava: «Almeno tu non mi chiederai mai di aumentarti lo stipendio, vero Olivio?». Infine, si vide alla Bari Smart City Conference, discutendo animatamente di intelligenza artificiale e città del futuro. Nella sua mente, si sentì proporre: «Se riuscissero a inventare un’app per trovare parcheggio a Bari vecchia, quella sì che sarebbe vera intelligenza artificiale», immaginando le risate dei partecipanti.

Tornando alla realtà, Mimmo sorrise tra sé. Sapeva che probabilmente la sua settimana non sarebbe stata così avventurosa, ma l’idea lo entusiasmava. Si preparò a uscire, pronto ad affrontare la giornata con rinnovato ottimismo. Mentre camminava verso l’ufficio, si rese conto che la vera magia di Bari stava nella sua capacità di ispirare storie, di mescolare il vecchio e il nuovo, e di far sentire i suoi abitanti sempre parte di qualcosa di speciale. Guardò l’orologio e si accorse di essere in ritardo: «Ecco, questa sì che è una vera avventura barese: cercare di arrivare in orario al lavoro». E accelerò il passo, immergendosi nel flusso della città che si svegliava.

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